domenica 25 novembre 2012

Com'è difficile battere i benchmark: la giusta dose di momento e di mean reversion. Aggiornamento al 23 novembre 2012.


Battere gli indici è sempre difficile. Ma negli ultimi anni è diventato ancora più complicato.Alla fine del 2007 Warren Buffet fece una scommessa con i fondi che investono in  hedge funds: secondo il miliardario americano nei dieci anni successivi non sarebbero riusciti a battere un fondo passivo che investe nell'indice Standard and Poor's 500. Secondo Bloomberg, a cinque anni di distanza, dunque a metà percorso, Buffett sta vincendo la scommessa. Le difficoltà dell'impresa dell'asset management nel produrre un "alfa" (cioè un extra-rendimento relativo all'indice di riferimento, normalizzato per il rischio e la correlazione con l'indice) consistente e soprattutto persistente nel tempo sono ben note e l'oggetto di innumerevoli articoli di economia finanziaria. Recentemente su Alfa o Beta? abbiamo ad esempio confrontato una semplice  strategia di asset allocation passiva con quelli dei managed futures : la prima ha avuto rendimenti nettamente superiori, con un indice di Sharpe di ben 0,7 e un indice Calmar (= rendimento / massimo drawdown) addirittura pari a 0,9.

In quest'ottica voglio oggi confrontare i rendimenti delle strategie top2, top3  tendenza di medio periodo positiva con il rendimento ottenuto da una strategia di asset allocation passiva che divide il capitale in cinque parti uguali tra le obbligazioni trentennali dell'eurozona, l'indice Eurostoxx, l'indice Standard and Poor's 500, l'indice CRB di materie prime e l'indice immobiliare globale. Com'è possibile calcolare a partire dalla tabella qui accanto, questa settimana la strategia passiva avrebbe avuto un rendimento pari all'1,5%, mentre la  top2 ha guadagnato lo 0,6%, la  top3  lo 0,8%. Solo la strategia tendenza di medio periodo positiva ha avuto un rendimento superiore e cioè pari all'1,9%. 

Estendendo il confronto all'intero 2012 si scopre come la strategia passiva abbia reso quest'anno il 10,5%, battendo nettamente sia la  top2 (+3,9%) sia la  top3 (+6,8%) che la strategia  tendenza di medio periodo positiva (+6,4%). La tabella qui sotto estende il confronto fino al 2009: la strategia passiva è stata la migliore anche nel 2009 e nel 2011, mentre nel 2010 le strategie top2 e  top3, che sfruttano l'effetto momento, hanno superato la strategia passiva.


Dunque non c'è niente da fare? Beh, quattro anni scarsi sono decisamente insufficienti per trarre una conclusione. Però è chiaro come sia estremamente difficile avere risultati che sono consistentemente superiori a quelli che si ottengono con scelte ben bilanciate e diversificate. Da solo l'effetto momento non è sufficiente a fornire risultati consistenti nel tempo, almeno su orizzonti di tempo non troppo lunghi: a volte il momento cessa di funzionare, si hanno i cosiddetti momentum crashes, come quelli studiati nell'articolo che potete trovare qui.

Risultati un po' più consistenti, in grado di superare un'asset allocation passiva, si possono forse ottenere combinando l'effetto momento con quello di mean-reversion. Nel caso della classifica degli asset seguiti settimanalmente da Alfa o Beta? un modo di implementare questo approccio è di costruire un portafoglio equipesato nei due indici che occupano la seconda e la quinta (penultima) posizione in classifica. Il portafoglio così ottenuto, che ho chiamato momentum and mean reversion ha avuto fino ad ora i rendimenti più consistenti, superando in ciascuno dei quattro anni considerati le altre strategie


La tabella qui sotto riassume il profilo rischio/rendimento delle cinque strategie negli ultimi 3 anni:


Si noti come la strategia momentum and mean reversion abbia avuto rendimenti molto buoni anche tenendo conto del rischio, con un indice di Sharpe di circa 1,2. Il massimo drawdown è stato poco superiore al 14%, tollerabile ma non trascurabile per un investitore prudente. L'allocazione passiva è stata decisamente pià rischiosa da questo punto di vista, con una perdita massima di quasi il 16% nei quattro anni in esame. Per un investitore molto prudente (e paziente) la scelta più naturale sarebbe probabilmente comunque stata quella della strategia tendenza di medio periodo positiva che ha limitato la perdita massima ad appena il 9% malgrado un rendimento annualizzato di circa il 6,7%.

Nella figura è raffigurato l'andamento di un euro investito nelle cinque strategie dal 3 gennaio 2009 ad oggi.


E' bene ricordare che i rendimenti calcolati non tengono neppure conto dei costi di transazione e del prelievo fiscale. Mi preme comunque sottolineare che le analisi e le simulazioni descritte in questo blog sono da considerarsi sempre e comunque risultati teorici e relativi al passato. Chiunque decidesse di utilizzare le strategie descritte o qualsiasi altra informazione tratta da questo blog per decisioni di investimento se ne assume completamente la responsabilità.

Nella classifica settimanale si nota l'effetto positivo del rimbalzo di questa settimana: quattro asset hanno la tendenza di breve periodo positiva e tutti tranne le materie prime hanno la tendenza di medio periodo positiva.

Le obbligazioni europee mantengono la prima posizione, che occupano ininterrottamente dal 28 settembre scorso e il secondo posto è ancora occupato dall'euro. Risale al terzo posto l'indice Eurostoxx,  mentre  l'indice immobiliare globale scivola al quarto posto. Le azioni USA occupano il penultimo posto sorpassando le materie prime che scivolano nuovamente in ultima posizione. I portafoglii della strategie seguite hanno le composizioni seguenti (tutti i portafogli sono equipesati): 

  •  top2:   obbligazioni trentennali dell'eurozona e il cambio euro/dollaro, 
  •  top3:  obbligazioni trentennali dell'eurozona,  cambio euro/dollaro, indice Eurostoxx
  •  tendenza di medio periodo positiva: cambio euro/dollaro,  indice immobiliare globale, indice Eurostoxx, indice Standard and Poor's 500 e obbligazioni trentennali dell'eurozona. 
  • momentum and mean reversion: cambio euro/dollaro e indice Standard and Poor's 500
  • strategia passiva:  indice immobiliare globale, materie prime,  indice Eurostoxx, indice Standard and Poor's 500 e obbligazioni trentennali dell'eurozona. 
In questo post trovate le risposte ad alcune delle domande  più frequenti relative alla metodologia che utilizzo per la costruzione della tabella e dei portafogli che aggiorno settimanalmente.
In questo post ho descritto quali ETF negoziati a Milano  replicano (in positivo o in negativo) gli indici che sono settimanalmente tracciati qui su Alfaobeta. Se volete fare delle analisi da soli, in questo post ho spiegato come procurarsi gratuitamente le serie storiche dei prezzi e dei NAV degli ETF mentre qui potete trovare qualche informazione sui costi di transazione nel mercato dei cambi.

Ecco l'aggiornamento al 23 novembre 2012. 


sabato 17 novembre 2012

Il gioco del pollo e la gioia del parco buoi aspettando il QE4. Aggiornamento al 16 novembre 2012

I mercati sembrano disorientati, incerti, spaventati dal fiscal cliff. Infatti venerdì sono bastate alcune dichiarazioni più concilianti dopo un incontro con il presidente Obama per produrre un rimbalzo di oltre l'1% in pochi minuti. La tensione è palpabile. Poi c'è la maledizione del ciclo presidenziale che si fa avanti: l'anno dopo le elezioni U.S.A. è da sempre un anno debole per le borse, con il Presidente che infligge medicine sgradevoli ma necessarie all'economia e ai mercati. Sarà così anche il 2013? 
E chi lo sa!? Ma per quanto riguarda lo strapiombo fiscale (così si traduce in italiano, suona meno serio e un po' più buffo vero?)...calma e sangue freddo! Agli americani si sa piace giocare con il rischio. Repubblicani e democratici scherzano e si prendono le misure, come i ragazzi di Gioventù bruciata, è il gioco del pollo... We are both heading for the cliff, who jumps first, is the Chicken. Non avrete mica dimenticato la scena vero? Beh non vi preoccupate, ci pensa Alfa o Beta? a rinfrescarvi la memoria:



Per fortuna in Italia la politica è una cosa serissima, e a nessuno verrebbe in mente di giocare in questo modo, per esempio scherzando sull'aumento delle tasse, o aumentando l'età pensionabile dimenticandosi dei lavoratori che sono stati costretti a riunciare al lavoro con la promessa di una pensione anticipata, oppure dando segnali contrastanti e incerti sull'introduzione di una patrimoniale, con largo anticipo in modo da non
aumentare troppo le file alla dogana di Chiasso (geniale peraltro il banchiere svizzero che, a chi accusava la Svizzera di essere un paradiso fiscale, ha risposto,  "...noi un paradiso fiscale? Non mi pare proprio. La Svizzera è semmai un purgatorio fiscale. Siete voi che vivete in un inferno fiscale!") Da noi però la politica si occupa di finanza con serietà e professionalità, sa distinguere gli odiati speculatori dai bravi investitori, magari proponendo una bella tassa contro la speculazione finanziaria che però non colpisce chi fa trading ad alta frequenza ma solo chi compra un'azione e se la tiene, il buon vecchio (fesso) cassettista che se poi si limita alle azioni italiane ha visto in media il suo capitale ridursi del 60-80% dal 2000 ad oggi. D'altronde non si parla di parco buoi? Da noi queste cose non capitano mai...

Ma lasciamo perdere queste considerazioni tutto sommato scontate (peccato che poi dicendo così ci dimentichiamo però delle conseguenze). Ha probabilmente ragione Alessandro Fugnoli scrivendo questa settimana che 

Tornando all’America, il lato brutto del fiscal cliff è che i contendenti, per rendere accettabile un compromesso alla loro base, avranno bisogno di un clima di emergenza economica e di una borsa spaventata. Il lato bello è che questa, per chi saprà coglierla, sarà un’eccellente opportunità d’acquisto.
Al 95 per cento, infatti, l’accordo ci sarà, anche se richiederà qualche settimana di teatro politico, di trattative dure dietro le quinte e di ansia per i mercati. Il 5 per cento è un rischio di coda di cui va tenuto conto nella gestione del rischio, non nell’impostazione della gestione.
In questi giorni le borse non scendono solo per il fiscal cliff. Cominciano ad arrivare i dati macro americani che incorporano Sandy e per qualche settimana non sarà un bel vedere. Il Giappone è entrato in una recessione tutta sua che non coinvolge il resto dell’Asia e che comunque non rasserena. L’Europa continua ad annaspare, anche se le sue classi dirigenti continuano a dar prova di grande attaccamento all’euro. In America c’è un malessere diffuso sulle tasse in arrivo e molti realizzano i capital gain prima di avere sorprese con l’anno nuovo.
Gennaio, verosimilmente, vedrà una bella schiarita. L’effetto Sandy sarà rientrato e si trasformerà anzi in un piccolo stimolo per il Pil. Le vendite per evitare le nuove tasse saranno finite e avranno creato spazio per nuovi acquisti nei portafogli. Soprattutto, il fiscal cliff sarà stato in qualche modo superato. Peggio delle nuove tasse c’è solo l’incertezza su come saranno e questa, almeno, non ci sarà più.

L’estenuante attesa sarà interrotta a metà strada da un momento di rinfresco. Il 12 dicembre il Fomc annuncerà il Qe4. Che novità è, si dirà, non siamo già in regime di Qe infinito (o indefinito, come amano puntualizzare alla Fed)? Vero, ma il Qe4 metterà nero su bianco modalità e quantità. Da gennaio ci saranno di nuovo acquisti netti di titoli (con l’operazione Twist c’è stato solo un allungamento della duration) e le cifre si preannunciano grosse.
La Fed è del resto sempre più colomba. Il legame tra Qe e livello della disoccupazione è sempre più esplicito. La permanenza dei tassi sullo zero è di fatto prolungata al 2016.
Siamo in una di quelle classiche fasi in cui è ancora presto per comprare ed è tardi per vendere. Vedremo facilmente livelli di borsa ancora più bassi, ma altrettanto facilmente vedremo temporanei recuperi. Per adesso onore e merito vanno a chi si è tirato fuori in tempo. Si sappia però che il recupero, quando arriverà, darà pochissime ore a chi vorrà rincorrerlo.



Questa settimana strategia  top2 ha perso l'1,1%, ha fatto ancora peggio la  top3 perdendo l'1,5%. Nel 2012 i rendimenti rispettivi sono stati finora pari a +3,3% e a +6%.  Nel 2009 le stessa strategie avevano reso rispettivamente il 12.2% e il 2.4%, nel 2010 il 22.4% e il 18.2% mentre hanno chiuso negativamente il 2011 (-13,2% e -6,6%). Il rendimento composto annualizzato dal 1 gennaio del 2009 ad oggi è rispettivamente pari a +5,6% e +4,7% con massimo drawdown 16,9% e 15,1% e volatilità  11% e 10,5%. Negli ultimi dodici mesi entrambe le strategie sono state considerevolmente meno volatili: la volatilità della  top2 è stata del 7,5% e quella della  top3 il 7,2%.

La strategia che investe negli asset con  tendenza di medio periodo positiva questa settimana ha perso l'1,2%. Nel 2012 il rendimento finora è stato pari al +4,3%. Positivo il 2009 +11,7%  e il 2010 con un rendimento pari al +12.1% leggermente negativo invece il 2011 con un -3,3%.  Il rendimento composto annualizzato dal 1 gennaio del 2009 ad oggi è  pari al  +6,2%, con un massimo drawdown del 9,2% e volatilità 9,9%. Anche in questo caso gli ultimi 12 mesi sono stati considerevolmente più tranquilli, con una volatilità pari al 7,9%. 

La tabella qui sotto riassume il profilo rischio/rendimento delle tre strategie negli ultimi 3 anni:



Nella figura è raffigurato l'andamento di un euro investito nelle tre strategie dal 3 gennaio 2009 ad oggi.


E' bene ricordare che i rendimenti calcolati non tengono neppure conto dei costi di transazione e del prelievo fiscale. Mi preme comunque sottolineare che le analisi e le simulazioni descritte in questo blog sono da considerarsi sempre e comunque risultati teorici e relativi al passato. Chiunque decidesse di utilizzare le strategie descritte o qualsiasi altra informazione tratta da questo blog per decisioni di investimento se ne assume completamente la responsabilità.

Continua la debolezza diffusa nella classifica settimanale: tutti gli asset hanno la tendenza di breve periodo negativa con l'unica eccezione delle obbligazioni trentennali dell'eurozona. Mantengono la tendenza di medio periodo positiva le obbligazioni trentennali dell'eurozona, il cambio euro/dollaro, l'indice immobiliare globale 
e le azioni europee.

Le obbligazioni europee mantengono la prima posizione, che occupano ininterrottamente dal 28 settembre scorso. Al secondo posto torna l'euro, mentre al terzo troviamo l'indice immobiliare globale.  Il portafoglio della strategia  top2 dividerà quindi il capitale in due parti uguali tra  le obbligazioni trentennali dell'eurozona e il cambio euro/dollaro, mentre nel  portafoglio della strategia  top3 il capitale sarà diviso per  1/3 nelle obbligazioni trentennali dell'eurozona,  per 1/3 nel cambio euro/dollaro e il rimanente 1/3 nell'indice Ftse EPRA/NAREIT Developed Dividend +. La strategia che investe negli asset che hanno una tendenza di medio periodo positiva divide il capitale in quattro parti uguali: cambio euro/dollaro,  indice immobiliare globale, indice Eurostoxx e obbligazioni trentennali dell'eurozona. 

In questo post trovate le risposte ad alcune delle domande  più frequenti relative alla metodologia che utilizzo per la costruzione della tabella e dei portafogli che aggiorno settimanalmente.
In questo post ho descritto quali ETF negoziati a Milano  replicano (in positivo o in negativo) gli indici che sono settimanalmente tracciati qui su Alfaobeta. Se volete fare delle analisi da soli, in questo post ho spiegato come procurarsi gratuitamente le serie storiche dei prezzi e dei NAV degli ETF mentre qui potete trovare qualche informazione sui costi di transazione nel mercato dei cambi.

Ecco l'aggiornamento al 16 novembre 2012. 



martedì 13 novembre 2012

Aggiornamento del portafoglio Benjamin Graham

Oggi ribilanciamo il porafoglio Benjamin Graham descritto in questo post. Il portafoglio è al suo quindicesimo ribilanciamento: i precedenti sono stati nel 2011 il  25 febbraioil 31 marzo , il 29 aprile, il 30 maggio il primo luglio, il 22 agosto il primo ottobre, il 12 novembre e il 17 dicembre e nel 2012 il 4 febbraio, il 24 marzo,  il 29 maggio, il 16 luglio e il 3 ottobre.

I 10 titoli selezionati da www.stockscreen123.com alla data del 9 novembre scorso, secondo i criteri descritti nel post del 3 ottobre scorso,  sono:


Escono dunque dal portafoglio ADTN (con un rendimento pari al +9,3% in sei settimane) e CRR (+14,6% nello stesso periodo), sostituiti da WDC e CF.
Il rendimento del portafoglio dall'ultimo ribilanciamento (3 ottobre scorso ) a oggi è stato pari  al 4%, molto migliore dell'indice SP500 che nello stesso periodo ha avuto un rendimento negativo (-4,7%).

Dalla sua nascita all'inizio del 2011 ad oggi è stato del 26,4%,  superiore al rendimento dell'indice di riferimento che dal 1 gennaio 2011 ad oggi ha guadagnato circa  il 13,9% (sia per l'indice che per il portafoglio i rendimenti tengono conto dei dividendi).

 Il portafoglio ha avuto rendimenti molto migliori dell'indice nell'ultimo semestre.Qui sotto potete vedere in un grafico il rendimento del portafoglio (in rosso) negli ultimi dodici mesi, confrontato con quello dell'indice SP500 (in azzurro). Il valore in dollari USA del portafoglio è pari a 12640 USD con un rendimento totale dalla data di creazione (31 dicembre 2010) di circa +2640 dollari.



Appuntamento alla fine di dicembre.

sabato 10 novembre 2012

Draghi batte Bernanke. Aggiornamento al 9 novembre 2012

Gli Stati Uniti confermano Barack Obama presidente per i prossimi 4 anni mentre in Cina con il congresso del partito comunista si celebra il passaggio di consegne da una classe dirigente alla successiva. E in Italia? Ci si prepara alle elezioni, sperando che gli elettori per una volta siano choosy
(i giovani invece non lo sono, almeno secondo il rapporto sulla disoccupazione giovanile della Banca d'Italia). Il declino del nostro paese è purtroppo sotto gli occhi di tutti, e per chi non ne fosse convinto basta dare un'occhiata ai tre grafici trovate qui.
La rielezione di Obama, l'avvicinarsi della scadenza dei tagli sulle tasse negli USA (il cosiddetto fiscal cliff) con repubblicani e democratici che sembrano incapaci di trovare un compromesso che eviti una nuova recessione, le parole del presidente della BCE che ha sottolineato la persistente debolezza dell'economia europea hanno messo in confusione e di cattivo umore i mercati. Le azioni europee hanno perso il 2,5%, quelle americane hanno fatto uguale (in dollari, mentre in euro hanno perso solo l'1,5% aiutate dal rafforzamento del biglietto verde sull'euro, +1%). Debole anche l'indice immobiliare globale (-0,9%) mentre hanno chiuso positivamente l'ottava le obbligazioni dell'eurozona (+0,7%) e le materie prime (+1% in euro).
Ciononostante il 2012 è stato finora un anno positivo per molte tipologie di investimento. Dopo un inizio di estate preoccupante, i banchieri centrali sono andati all'attacco, e le conseguenze si sono sentite. Se confrontiamo i rendimenti dei mercati dopo il discorso di Draghi a Londra il 25 luglio scorso (credetemi, sarà abbastanza...) con la reazione all'annuncio da parte della Fed di un terzo round di quantitative easing, la vittoria di Draghi su Bernanke è schiacciante: date un'occhiata ai grafici qui sotto


Se negli USA si raggiungerà in tempi rapidi un accordo che eviti il disastro fiscale del primo gennaio 2013 potremmo anche assistere a una reazione positiva dei mercati in tempo per il tradizionale rally di fine anno. Sempre sperando che l'Europa riesca a mantenere la calma apparentemente ristabilita negli ultimi tre mesi, mentre i segnali di tensione crescente non mancano. Altrimenti chissà...

Questa settimana strategia  top2 ha perso lo 0,9%, così come la  top3Nel 2012 i rendimenti rispettivi sono stati finora pari al +4,3% e al +7,6%.  Nel 2009 le stessa strategie avevano reso rispettivamente il 12.2% e il 2.4%, nel 2010 il 22.4% e il 18.2% mentre hanno chiuso negativamente il 2011 (-13,2% e -6,6%). Il rendimento composto annualizzato dal 1 gennaio del 2009 ad oggi è rispettivamente pari a +5,9% e +5,2% con massimo drawdown 16,9% e 15,1% e volatilità  11% e 10,6%. Negli ultimi dodici mesi entrambe le strategie sono state considerevolmente meno volatili: la volatilità della  top2 è stata del 7,4% e quella della  top3 il 7%.

La strategia che investe negli asset con  tendenza di medio periodo positiva questa settimana ha perso l'1%. Nel 2012 il rendimento finora è stato pari al +5,6%. Positivo il 2009 +11,7%  e il 2010 con un rendimento pari al +12.1% leggermente negativo invece il 2011 con un -3,3%.  Il rendimento composto annualizzato dal 1 gennaio del 2009 ad oggi è  pari al  +6,5%, con un massimo drawdown del 9,2% e volatilità 10,0%. Anche in questo caso gli ultimi 12 mesi sono stati considerevolmente più tranquilli, con una volatilità pari all'8,1%. 

La tabella qui sotto riassume il profilo rischio/rendimento delle tre strategie negli ultimi 3 anni:



Nella figura è raffigurato l'andamento di un euro investito nelle tre strategie dal 3 gennaio 2009 ad oggi.


E' bene ricordare che i rendimenti calcolati non tengono neppure conto dei costi di transazione e del prelievo fiscale. Mi preme comunque sottolineare che le analisi e le simulazioni descritte in questo blog sono da considerarsi sempre e comunque risultati teorici e relativi al passato. Chiunque decidesse di utilizzare le strategie descritte o qualsiasi altra informazione tratta da questo blog per decisioni di investimento se ne assume completamente la responsabilità.

La classifica settimanale mostra vistosi segni di indebolimento: oltre alle materie prime anche l'indice azionario USA ha ora la tendenza di medio periodo negativa. Tutti gli asset hanno la tendenza di breve periodo negativa con l'unica eccezione delle obbligazioni trentennali dell'eurozona.

Il rimbalzo delle borse europee ha permesso all'indice Eurostoxx di risalire la classifica e occupare la seconda posizione. Il portafoglio della strategia  top2 dividerà quindi il capitale in due parti uguali tra  le obbligazioni trentennali dell'eurozona e azioni europee, mentre nel  portafoglio della strategia  top3 il capitale sarà diviso per  1/3 nelle obbligazioni trentennali dell'eurozona,  per 1/3 nelle azioni europee e il rimanente 1/3 nell'indice Ftse EPRA/NAREIT Developed Dividend +. La strategia che investe negli asset che hanno una tendenza di medio periodo positiva divide il capitale in cinque parti uguali: cambio euro/dollaro,  indice immobiliare globale, indice Eurostoxx, azioni USA e obbligazioni trentennali dell'eurozona. 

In questo post trovate le risposte ad alcune delle domande  più frequenti relative alla metodologia che utilizzo per la costruzione della tabella e dei portafogli che aggiorno settimanalmente.
In questo post ho descritto quali ETF negoziati a Milano  replicano (in positivo o in negativo) gli indici che sono settimanalmente tracciati qui su Alfaobeta. Se volete fare delle analisi da soli, in questo post ho spiegato come procurarsi gratuitamente le serie storiche dei prezzi e dei NAV degli ETF mentre qui potete trovare qualche informazione sui costi di transazione nel mercato dei cambi.

Ecco l'aggiornamento al 9 novembre 2012. 


lunedì 5 novembre 2012

Aggiornamento al 2 novembre 2012

L'uragano Sandy si abbatte su New York e  il New York Stock Exchange chiude per due giorni per un disastro naturale: non accadeva dal 1888. Poi riaprono per tre giorni di scambi caratterizzati dall'attesa...per le elezioni U.S.A. di martedì. I principali bookmakers danno in vantaggio Barack Obama, ma il margine di sicurezza su Mitt Romney è davvero esiguo.
Nel frattempo registriamo una discreta settimana per le azioni europee (+1,8%) e per l'indice immobiliare globale (+2,1%). Anche le azioni statunitensi hanno chiuso l'ottava con in progresso (+0,1% in dollari ma +0,9% in euro grazie alla debolezza della moneta unica).

La strategia  top2 ha chiuso l'ottava pressochè invariata, mentre la  top3 ha guadagnato lo 0,7%. Nel 2012 i rendimenti rispettivi sono stati finora pari al +5,3% e al +8,6%.  Nel 2009 le stessa strategie avevano reso rispettivamente il 12.2% e il 2.4%, nel 2010 il 22.4% e il 18.2% mentre hanno chiuso negativamente il 2011 (-13,2% e -6,6%). Il rendimento composto annualizzato dal 1 gennaio del 2009 ad oggi è rispettivamente pari a +6,2% e +5,4% con massimo drawdown 16,9% e 15,1% e volatilità  11% e 10,6%. Negli ultimi dodici mesi entrambe le strategie sono state considerevolmente meno volatili: la volatilità della  top2 è stata del 7,4% e quella della  top3 il 7%.

La strategia che investe negli asset con  tendenza di medio periodo positiva questa settimana ha guadagnato l'1%. Nel 2012 il rendimento finora è stato pari al +6,7%. Positivo il 2009 +11,7%  e il 2010 con un rendimento pari al +12.1% leggermente negativo invece il 2011 con un -3,3%.  Il rendimento composto annualizzato dal 1 gennaio del 2009 ad oggi è  pari al  +6,9%, con un massimo drawdown del 9,2% e volatilità 10,0%. Anche in questo caso gli ultimi 12 mesi sono stati considerevolmente più tranquilli, con una volatilità pari all'8,1%. 

La tabella qui sotto riassume il profilo rischio/rendimento delle tre strategie negli ultimi 3 anni:



Nella figura è raffigurato l'andamento di un euro investito nelle tre strategie dal 3 gennaio 2009 ad oggi.


E' bene ricordare che i rendimenti calcolati non tengono neppure conto dei costi di transazione e del prelievo fiscale. Mi preme comunque sottolineare che le analisi e le simulazioni descritte in questo blog sono da considerarsi sempre e comunque risultati teorici e relativi al passato. Chiunque decidesse di utilizzare le strategie descritte o qualsiasi altra informazione tratta da questo blog per decisioni di investimento se ne assume completamente la responsabilità.

Nella classifica settimanale tutti gli asset hanno la tendenza di medio periodo positiva tranne le materie prime. Le obbligazioni trentennali dell'eurozona, l'indice Eurostoxx e l'indice immobiliare globale hanno anche la tendenza di breve periodo positiva. 

Il rimbalzo delle borse europee ha permesso all'indice Eurostoxx di risalire la classifica e occupare la seconda posizione. Il portafoglio della strategia  top2 dividerà quindi il capitale in due parti uguali tra  le obbligazioni trentennali dell'eurozona e azioni europee, mentre nel  portafoglio della strategia  top3 il capitale sarà diviso per  1/3 nelle obbligazioni trentennali dell'eurozona,  per 1/3 nelle azioni europee e il rimanente 1/3 nell'indice Ftse EPRA/NAREIT Developed Dividend +. La strategia che investe negli asset che hanno una tendenza di medio periodo positiva divide il capitale in cinque parti uguali: cambio euro/dollaro,  indice immobiliare globale, indice Eurostoxx, azioni USA e obbligazioni trentennali dell'eurozona. 

In questo post trovate le risposte ad alcune delle domande  più frequenti relative alla metodologia che utilizzo per la costruzione della tabella e dei portafogli che aggiorno settimanalmente.
In questo post ho descritto quali ETF negoziati a Milano  replicano (in positivo o in negativo) gli indici che sono settimanalmente tracciati qui su Alfaobeta. Se volete fare delle analisi da soli, in questo post ho spiegato come procurarsi gratuitamente le serie storiche dei prezzi e dei NAV degli ETF mentre qui potete trovare qualche informazione sui costi di transazione nel mercato dei cambi.

Ecco l'aggiornamento al 2 novembre 2012.