sabato 17 novembre 2012

Il gioco del pollo e la gioia del parco buoi aspettando il QE4. Aggiornamento al 16 novembre 2012

I mercati sembrano disorientati, incerti, spaventati dal fiscal cliff. Infatti venerdì sono bastate alcune dichiarazioni più concilianti dopo un incontro con il presidente Obama per produrre un rimbalzo di oltre l'1% in pochi minuti. La tensione è palpabile. Poi c'è la maledizione del ciclo presidenziale che si fa avanti: l'anno dopo le elezioni U.S.A. è da sempre un anno debole per le borse, con il Presidente che infligge medicine sgradevoli ma necessarie all'economia e ai mercati. Sarà così anche il 2013? 
E chi lo sa!? Ma per quanto riguarda lo strapiombo fiscale (così si traduce in italiano, suona meno serio e un po' più buffo vero?)...calma e sangue freddo! Agli americani si sa piace giocare con il rischio. Repubblicani e democratici scherzano e si prendono le misure, come i ragazzi di Gioventù bruciata, è il gioco del pollo... We are both heading for the cliff, who jumps first, is the Chicken. Non avrete mica dimenticato la scena vero? Beh non vi preoccupate, ci pensa Alfa o Beta? a rinfrescarvi la memoria:



Per fortuna in Italia la politica è una cosa serissima, e a nessuno verrebbe in mente di giocare in questo modo, per esempio scherzando sull'aumento delle tasse, o aumentando l'età pensionabile dimenticandosi dei lavoratori che sono stati costretti a riunciare al lavoro con la promessa di una pensione anticipata, oppure dando segnali contrastanti e incerti sull'introduzione di una patrimoniale, con largo anticipo in modo da non
aumentare troppo le file alla dogana di Chiasso (geniale peraltro il banchiere svizzero che, a chi accusava la Svizzera di essere un paradiso fiscale, ha risposto,  "...noi un paradiso fiscale? Non mi pare proprio. La Svizzera è semmai un purgatorio fiscale. Siete voi che vivete in un inferno fiscale!") Da noi però la politica si occupa di finanza con serietà e professionalità, sa distinguere gli odiati speculatori dai bravi investitori, magari proponendo una bella tassa contro la speculazione finanziaria che però non colpisce chi fa trading ad alta frequenza ma solo chi compra un'azione e se la tiene, il buon vecchio (fesso) cassettista che se poi si limita alle azioni italiane ha visto in media il suo capitale ridursi del 60-80% dal 2000 ad oggi. D'altronde non si parla di parco buoi? Da noi queste cose non capitano mai...

Ma lasciamo perdere queste considerazioni tutto sommato scontate (peccato che poi dicendo così ci dimentichiamo però delle conseguenze). Ha probabilmente ragione Alessandro Fugnoli scrivendo questa settimana che 

Tornando all’America, il lato brutto del fiscal cliff è che i contendenti, per rendere accettabile un compromesso alla loro base, avranno bisogno di un clima di emergenza economica e di una borsa spaventata. Il lato bello è che questa, per chi saprà coglierla, sarà un’eccellente opportunità d’acquisto.
Al 95 per cento, infatti, l’accordo ci sarà, anche se richiederà qualche settimana di teatro politico, di trattative dure dietro le quinte e di ansia per i mercati. Il 5 per cento è un rischio di coda di cui va tenuto conto nella gestione del rischio, non nell’impostazione della gestione.
In questi giorni le borse non scendono solo per il fiscal cliff. Cominciano ad arrivare i dati macro americani che incorporano Sandy e per qualche settimana non sarà un bel vedere. Il Giappone è entrato in una recessione tutta sua che non coinvolge il resto dell’Asia e che comunque non rasserena. L’Europa continua ad annaspare, anche se le sue classi dirigenti continuano a dar prova di grande attaccamento all’euro. In America c’è un malessere diffuso sulle tasse in arrivo e molti realizzano i capital gain prima di avere sorprese con l’anno nuovo.
Gennaio, verosimilmente, vedrà una bella schiarita. L’effetto Sandy sarà rientrato e si trasformerà anzi in un piccolo stimolo per il Pil. Le vendite per evitare le nuove tasse saranno finite e avranno creato spazio per nuovi acquisti nei portafogli. Soprattutto, il fiscal cliff sarà stato in qualche modo superato. Peggio delle nuove tasse c’è solo l’incertezza su come saranno e questa, almeno, non ci sarà più.

L’estenuante attesa sarà interrotta a metà strada da un momento di rinfresco. Il 12 dicembre il Fomc annuncerà il Qe4. Che novità è, si dirà, non siamo già in regime di Qe infinito (o indefinito, come amano puntualizzare alla Fed)? Vero, ma il Qe4 metterà nero su bianco modalità e quantità. Da gennaio ci saranno di nuovo acquisti netti di titoli (con l’operazione Twist c’è stato solo un allungamento della duration) e le cifre si preannunciano grosse.
La Fed è del resto sempre più colomba. Il legame tra Qe e livello della disoccupazione è sempre più esplicito. La permanenza dei tassi sullo zero è di fatto prolungata al 2016.
Siamo in una di quelle classiche fasi in cui è ancora presto per comprare ed è tardi per vendere. Vedremo facilmente livelli di borsa ancora più bassi, ma altrettanto facilmente vedremo temporanei recuperi. Per adesso onore e merito vanno a chi si è tirato fuori in tempo. Si sappia però che il recupero, quando arriverà, darà pochissime ore a chi vorrà rincorrerlo.



Questa settimana strategia  top2 ha perso l'1,1%, ha fatto ancora peggio la  top3 perdendo l'1,5%. Nel 2012 i rendimenti rispettivi sono stati finora pari a +3,3% e a +6%.  Nel 2009 le stessa strategie avevano reso rispettivamente il 12.2% e il 2.4%, nel 2010 il 22.4% e il 18.2% mentre hanno chiuso negativamente il 2011 (-13,2% e -6,6%). Il rendimento composto annualizzato dal 1 gennaio del 2009 ad oggi è rispettivamente pari a +5,6% e +4,7% con massimo drawdown 16,9% e 15,1% e volatilità  11% e 10,5%. Negli ultimi dodici mesi entrambe le strategie sono state considerevolmente meno volatili: la volatilità della  top2 è stata del 7,5% e quella della  top3 il 7,2%.

La strategia che investe negli asset con  tendenza di medio periodo positiva questa settimana ha perso l'1,2%. Nel 2012 il rendimento finora è stato pari al +4,3%. Positivo il 2009 +11,7%  e il 2010 con un rendimento pari al +12.1% leggermente negativo invece il 2011 con un -3,3%.  Il rendimento composto annualizzato dal 1 gennaio del 2009 ad oggi è  pari al  +6,2%, con un massimo drawdown del 9,2% e volatilità 9,9%. Anche in questo caso gli ultimi 12 mesi sono stati considerevolmente più tranquilli, con una volatilità pari al 7,9%. 

La tabella qui sotto riassume il profilo rischio/rendimento delle tre strategie negli ultimi 3 anni:



Nella figura è raffigurato l'andamento di un euro investito nelle tre strategie dal 3 gennaio 2009 ad oggi.


E' bene ricordare che i rendimenti calcolati non tengono neppure conto dei costi di transazione e del prelievo fiscale. Mi preme comunque sottolineare che le analisi e le simulazioni descritte in questo blog sono da considerarsi sempre e comunque risultati teorici e relativi al passato. Chiunque decidesse di utilizzare le strategie descritte o qualsiasi altra informazione tratta da questo blog per decisioni di investimento se ne assume completamente la responsabilità.

Continua la debolezza diffusa nella classifica settimanale: tutti gli asset hanno la tendenza di breve periodo negativa con l'unica eccezione delle obbligazioni trentennali dell'eurozona. Mantengono la tendenza di medio periodo positiva le obbligazioni trentennali dell'eurozona, il cambio euro/dollaro, l'indice immobiliare globale 
e le azioni europee.

Le obbligazioni europee mantengono la prima posizione, che occupano ininterrottamente dal 28 settembre scorso. Al secondo posto torna l'euro, mentre al terzo troviamo l'indice immobiliare globale.  Il portafoglio della strategia  top2 dividerà quindi il capitale in due parti uguali tra  le obbligazioni trentennali dell'eurozona e il cambio euro/dollaro, mentre nel  portafoglio della strategia  top3 il capitale sarà diviso per  1/3 nelle obbligazioni trentennali dell'eurozona,  per 1/3 nel cambio euro/dollaro e il rimanente 1/3 nell'indice Ftse EPRA/NAREIT Developed Dividend +. La strategia che investe negli asset che hanno una tendenza di medio periodo positiva divide il capitale in quattro parti uguali: cambio euro/dollaro,  indice immobiliare globale, indice Eurostoxx e obbligazioni trentennali dell'eurozona. 

In questo post trovate le risposte ad alcune delle domande  più frequenti relative alla metodologia che utilizzo per la costruzione della tabella e dei portafogli che aggiorno settimanalmente.
In questo post ho descritto quali ETF negoziati a Milano  replicano (in positivo o in negativo) gli indici che sono settimanalmente tracciati qui su Alfaobeta. Se volete fare delle analisi da soli, in questo post ho spiegato come procurarsi gratuitamente le serie storiche dei prezzi e dei NAV degli ETF mentre qui potete trovare qualche informazione sui costi di transazione nel mercato dei cambi.

Ecco l'aggiornamento al 16 novembre 2012. 



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