domenica 9 ottobre 2011

Aggiornamento al 7 ottobre 2011

Mezzo pieno o mezzo vuoto? Dal 4 ottobre ad oggi i mercati sembrano essersi convinti che a dispetto di tutte le incertezze e le esitazioni della politica il bicchiere sia mezzo pieno. Solo così si spiega il mini-rally delle borse, sostenuto dalla speranza di una soluzione della crisi dell'eurozona mediante un fondo salvastati che possa andare in leva e a una BCE che con il cambio di Presidenza si riveli più lungimirante e meno fissata con il fantasma di un'inflazione che non c'è e che se ci fosse - almeno un pochino - forse sarebbe persino d'aiuto per superare la crisi. Questa settimana  l'indice S&P500 ha guadagnato oltre il 2% ma meglio ancora ha fatto l'indice Eurostoxx con un +3% che si somma al +6% della settimana precedente. L'indice S&P500 ha toccato un minimo intraday il 4 ottobre a quota 1074, con un calo di oltre il 20% dall'ultimo massimo relativo qualche mese fa, scatenando il dibattito se il mercato sia entrato in una fase di Orso oppure no (potete divertirvi con il video qui accanto).


Le obbligazioni trentennali dell'eurozona hanno anche questa settimana registrato il risultato peggiore con un calo dell'1%. Sui quotidiani finanziari si dibatte se le azioni siano a buon mercato oppure no, con una particolare attenzione per i titoli finanziari. Negli ultimi giorni un po' di paura se n'è andata (per ora...) come testimonia anche il calo dei CDS sul debito di Italia e Spagna e dello Spread BTp-Bund sceso a poco più di 350 punti base. Chissà se la discesa continuerà dopo il nuovo downgrade da parte di Fitch venerdì sera (i mercati qualche giorno fa hanno fatto spallucce a quello fatto da Moody's che era rimasta un po' indietro nella corsa ad abbassare il rating del nostro paese). Le voci per una ricapitalizzazione delle banche in Europa si sono ormai fatte un coro e si ricomincia anche a parlare di un nuovo round di stress test (sperando che siano finalmente credibili):  The stress tests have been criticized for failing to examine the impact of what appears to be the biggest threat to the bloc's banking system—a major default by Greece—possibly followed by the defaults of other nations in the troubled euro-zone periphery. Dexia comfortably passed the summer's stress tests for capital—its ability to absorb losses. The tests also examined bank liquidity—the ability to access ready cash to deal with the kind of strains that brought Dexia down—but the liquidity results weren't disclosed. In a report Friday, Moody's said European banks needed to reduce their reliance on wholesale funding. Banks in the euro area depend on average for almost half of their funding from often-skittish wholesale markets, whereas U.S. banks on average have close to 70% funding provided by more stable retail depositors.

"Until this problem is corrected, 'fixing' European banks is merely applying band-aids," the report said.


Questa settimana non ci sono variazioni nella classifica degli asset. Un solo asset ha la  tendenza di medio periodo positiva: le obbligazioni trentennali dell'eurozona. La  strategia top2 suddivide quindi ancora il capitale in parti uguali tra l'indice Euro Government Bond 30yr e la liquidità. La top3 suddivide il capitale in tre parti eguali: per 1/3 investe nell'indice Euro Government Bond 30yr mentre 2/3 del capitale sono mantenuti in liquidità. Le strategie top2 top3 di Alfa o Beta mantengono ancora un profilo molto prudente, con la metà o più del capitale parcheggiata in liquidità e il resto investito in obbligazioni.

In questo post trovate le risposte ad alcune delle domande  più frequenti relative alla metodologia che utilizzo per la costruzione della tabella e dei portafogli che aggiorno settimanalmente.

In questo post ho descritto quali ETF negoziati a Milano  replicano (in positivo o in negativo) gli indici che sono settimanalmente tracciati qui su Alfaobeta. Se volete fare delle analisi da soli, in questo post ho spiegato come procurarsi gratuitamente le serie storiche dei prezzi e dei NAV degli ETF mentre qui potete trovare qualche informazione sui costi di transazione nel mercato dei cambi.

Dall'inizio del 2011 il rendimento (valutato in euro) di un portafoglio che ogni settimana investe nei primi 2 asset (top2) della tabella (se hanno la tendendza di medio periodo positiva, in liquidità altrimenti) è pari al
-13%, se investito nei primi tre asset (top3) il rendimento è stato del  -6%. Questa settimana la top2 ha perso lo 0.5% e la top3 ha visto un calo dello 0.35%.

Nell'intero 2009 le stessa strategie avevano reso rispettivamente il 12.2% e il 2.4% e nel 2010 il 22.4% e il 18.2%.

La strategia che settimanalmente investe il capitale dividendolo in parti uguali negli asset che hanno una tendenza di medio periodo positiva ha solo un asset in portafoglio: le obbligazioni trentennali dell'eurozona e ha dunque segnato anch'essa un calo dell'1%. Nel 2010 ha avuto un rendimento pari al 12.1% e da inizio 2009 ad oggi ha reso il 22.7%, con un massimo drawdown inferiore al 7%. La volatilità è pari al 10.5%.  Il rendimento dal primo gennaio 2011 a oggi è stato leggermente negativo (-2.0%).

Nella figura è raffigurato l'andamento di un euro investito nelle tre strategie dal 3 gennaio 2009 ad oggi.


La tabella qui sotto riassume il profilo rischio/rendimento delle tre strategie negli ultimi 33 mesi:



E' bene ricordare che i rendimenti calcolati non tengono neppure conto dei costi di transazione e del prelievo fiscale. Mi preme comunque sottolineare che le analisi e le simulazioni descritte in questo blog sono da considerarsi sempre e comunque risultati teorici e relativi al passato. Chiunque decidesse di utilizzare le strategie descritte o qualsiasi altra informazione tratta da questo blog per decisioni di investimento se ne assume completamente la responsabilità.

Ecco l'aggiornamento al 7 ottobre 2011.

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