domenica 10 aprile 2011

Aggiornamento all'8 aprile 2011

Che settimana per la finanza italiana! Le dimissioni di Geronzi sarebbero state largamente  sufficienti per definirla una settimana storica. Lo stesso giorno tuttavia c'è stato l'annuncio  dell'aumento di capitale lanciato da Banca Intesa (che certamente sarà seguita da altri istituti bancari). Intanto El Erian, il CEO di Pimco, in una intervista rilasciata al Sole 24 Ore  promuove il debito sovrano di Italia, Spagna e Belgio a dispetto delle fibrillazioni  dei mercati con la richiesta di bailout del Portogallo che giovedì occupa le prime pagine di  tutti i quotidiani finanziari (e non). Con il declassamento del debito portoghese  il rating è oggi inferiore a quello dell'ex-colonia brasiliana: secondo Fitch il Portogallo  merita un BBB- mentre il Brasile BBB.
Giovedì si è consumato il divorzio tra la BCE e la Fed: la Banca centrale europea ha innalzato il costo del denaro all’1,25% e il mercato si è convinto che questo sia l'inizio di una serie di rialzi dei tassi dell'eurozona, a dispetto delle smentite di Trichet. Il risultato è un balzo dell'euro che questa settimana si è rafforzato dell'1,5% sul dollaro. Tra gli asset seguiti da Alfa o Beta? hanno chiuso la settimana in rialzo anche l'indice Eurostoxx (+0,5%),  e l'indice di materie prime CRB (+0,6% in euro). Negativi invece l'indice immobiliare globale (-1,2% in euro) e l'indice S&P500 che valutato in euro perde addirittura l'1,8% trascinando al ribasso la strategia top2.  Continua la malinconica discesa delle obbligazioni governative trentennali dell'eurozona che perdono lo 0,2%.

Questa settimana la strategia top2 perde lo 0,6%, mentre la top3 guadagna lo 0,1%: la strategia top2 si allontana ulteriormente dal massimo di cinque settimane fa con un drawdown pari al 4,0%; il drawdown della top3 dal massimo del 7 gennaio 2011 scende al'1,8%.

L'ordine in classifica degli asset vede nuovamente l'euro scavalcare l'indice S&P500: così la composizione del portafoglio della strategia top2 cambia di conseguenza (materie prime e cambio euro/dollaro) mentre il portafoglio top3 rimane invariato (materie prime, indice S&P500 e cambio euro/dollaro). Anche questa settimana l'unico asset con tendenza a medio termine negativa sono le obbligazioni governative europee a scadenza trentennale.

In questo post trovate le risposte ad alcune delle domande  più frequenti relative alla metodologia che utilizzo per la costruzione della tabella e dei portafogli che aggiorno settimanalmente.

In questo post ho descritto quali ETF negoziati a Milano  replicano (in positivo o in negativo) gli indici che sono settimanalmente tracciati qui su Alfaobeta. Se volete fare delle analisi da soli, in questo post ho spiegato come procurarsi gratuitamente le serie storiche dei prezzi e dei NAV degli ETF mentre qui potete trovare qualche informazione sui costi di transazione nel mercato dei cambi.

Dall'inizio del 2011 il rendimento (valutato in euro) di un portafoglio che ogni settimana investe nei primi 2 asset (top2) della tabella è pari al -2,0%, se investito nei primi tre asset (top3) il rendimento è stato del  +0,4%. Nell'intero 2009 le stessa strategie avevano reso rispettivamente il 12.2% e il 2.4% e nel 2010 il 22.4% e il 18.2%. I rendimenti nei primi tre mesi del 2011 della top2 e della top3 hanno risentito negativamente della forza dell'euro. Ad esempio il rialzo dell'euro nel primo trimestre di quest'anno è stato tale da annullare completamente la buona performance della borsa statuinitense: se ne sono accorti i grandi gestori di ETF che hanno immesso sul mercato ben tre prodotti che replicano l'indice S&P500 con una copertura (parziale) del rischio cambio:
Rbs Market Access S&P 500 Eur Hedged, , Db X-Trackers S&P500 Eur Hedged Etf (3c) e Ishares S&P500 Monthly Eur Hedged.
Chi volesse coprire il rischio di cambio ha ora a disposizione anche due ETN negoziati a Milano: EUS3.MI consente di prendere una posizione al rialzo sul cambio dollaro/euro con leva 3x, mentre USE3.MI corrisponde a una posizione rialzista sul cambio euro/dollaro con leva 3x.
Ci sono due scelte possibili: la prima, meno aggressiva, è di effettuare la copertura del rischio cambio ogniqualvolta l'euro si colloca nel portafoglio della strategia top2 o top 3. Una seconda possibilità è quella di
coprire il rischio cambio se l'euro ha tendenza di medio periodo positiva. L'assoluta mancanza di tempo in questo periodo mi ha impedito di fare un backtest ma spero di farlo in un prossimo futuro e non mancherò di aggiornarvi sui risultati.

Nella figura è raffigurato l'andamento di un euro investito nelle due strategie dal 3 gennaio 2009 ad oggi.


Il rendimento annuale composto della strategia top2 è del 14.2%, con una volatilità del 12.1%, un massimo drawdown del 7.6% e un indice di Sharpe superiore a 1.

Il rendimento annuale composto della strategia top 3 è pari all'8.9%, con una volatilità del 12.1%, un massimo drawdown del 15.1% e un indice di Sharpe superiore a  0.5.

La strategia che investe nei primi due asset a condizione che la tendenza di medio periodo sia positiva, e in contanti nel caso contrario, ha reso nell'intero 2009 il 13.9%. Nel 2010 ha coinciso con la top2 con l'eccezione di due sole settimane (questa e questa): la performance complessiva per il 2010 è stata leggermente peggiore della top2, con un +18.6%.

La strategia che semplicemente investe in parti uguali in tutti e 6 gli asset seguiti settimanalmente da Alfaobeta
ha chiuso la settimana con un -0.1%. La strategia ha reso nel 2010 il 12.6% con una volatilità del 10% mentre dall'1 gennaio 2009 ad oggi ha reso il 34.1% con un massimo drawdown del 14.8%: l'ultimo massimo è stato raggiunto il 21 febbraio scorso e da allora il drawdown è pari allo 0.8%. Il rendimento dal primo gennaio 2011 è stato dell'1.5%. Il portafoglio top2 ha reso il 35.1% dall'1 gennaio 2009 a oggi, con un massimo drawdown del 7.6%: l'ultimo massimo è stato raggiunto il 7 marzo scorso e da allora il drawdown è del 4.0%. Il rendimento del portafoglio top2 dal primo gennaio 2011 a oggi è stato pari al -2.0%.
La strategia che settimanalmente investe il capitale dividendolo in parti uguali negli asset che hanno una tendenza di medio periodo positiva (una versione più aggressiva della strategia di Faber che invece ripartisce il capitale tra liquidità e gli asset con tendenza di medio periodo positivo) ha chiuso questa settimana con un -0.1%, nel 2010 ha avuto un rendimento pari al 12.1% e da inizio 2009 ad oggi ha reso il 27.4%, con un massimo drawdown inferiore al 7%: l'ultimo massimo si è avuto il 21 febbraio scorso e il drawdown attuale è pari allo 0.7%. Il rendimento dal primo gennaio 2011 a oggi è stato pari al +1.7%.

E' bene ricordare che i rendimenti calcolati non tengono neppure conto dei costi di transazione e del prelievo fiscale. Mi preme comunque sottolineare che le analisi e le simulazioni descritte in questo blog sono da considerarsi sempre e comunque risultati teorici e relativi al passato. Chiunque decidesse di utilizzare le strategie descritte o qualsiasi altra informazione tratta da questo blog per decisioni di investimento se ne assume completamente la responsabilità.

Ecco l'aggiornamento all'8 aprile 2011.

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