Da più parti si festeggia la buona riuscita dell'operazione, e il successo dell'LTRO (Long Term Refinancing Operation) da parte della Banca Centrale Europea, con la discesa dello spread BTP-Bund a poco più di 300 punti base. E' indubbio che inondare le banche di liquidità le ha messe in condizioni di riacquistare il debito italiano (e spagnolo) con benefici indiretti anche per le casse pubbliche. Ma come in molti osservano il debito dei PIIGS sia sempre più nelle mani delle banche dei rispettivi paesi e sempre meno in quelle delle banche straniere, rendendo di fatto molto più probabile l'uscita di paesi come la Grecia e del Portogallo dall'eurozona (potete esprimere la vostra opinione al riguardo nel sondaggio qui accanto): qui potete trovare un esempio delle analisi che girano soprattutto nelle newsletter economico-finanziare americane.
John Mauldin questa settimana afferma senza mezze misure che il contagio dalla Grecia agli altri PIIGS non è impossibile, anzi è sempre più probabile:
The sovereign debt crisis is not over. Not in Europe, not in Japan, and not in the US. It is in a lull period. And don't give me that old shibboleth, "The market is telling us that the crisis is over." The market knows a lot less than many pundits believe. What did the market know in mid-2007? Not very much, although the warning signs were clear, at least to some of us.
Sadly, the focus of the crisis will now move on to other countries in Europe. The economic arithmetic of the peripheral countries is not much better than that of Greece only a few years ago. The pronouncements and assurances from European leaders are about the same as they were a few years ago. Total European debt is at 443%, well above US debt of 350%. European banks are leveraged over 30 to 1, at least double that of US banks, which are nerve-wracking enough.
It is the time of the Endgame. There will be contagion.
D'altronde, al di là della finanza, c'è una economia reale in condizioni disperate: la contrazione del GDP greco dal 2007 ad oggi è di quasi il 20% (-0.2% in 2008, -3.3% in 2009, -3.4% in 2010, -6.9% in 2011 e - 7.5% nel quarto trimestre del 2011), la disoccupazione in Spagna è oltre il 23% e quella giovanile viaggia intorno al 50%, in Italia negli ultimi 12 mesi è cresciuta dall'8 al 9.2% e in Portogallo dal 12.3 al 14.8%, in Irlanda pure si assesta al 14.8%. In Germania è invece scesa dal 6.3 al 5.8% e in Austria dal 4.5 al 4%. Ma l'unica ricetta che si propone per i PIIGS è l'austerità. E poi? Quando il prodotto interno lordo si sarà ancora abbassato e l'occupazione sarà ancora diminuita il debito sarà ancora più insostenibile e l'unica via d'uscita sarà l'abbandono dell'euro (lo è già da tempo per la Grecia e probabilmente anche per il Portogallo).
Gli asset seguiti settimanalmente da Alfa o Beta? non hanno messo a segno rialzi o ribassi consistenti, con variazioni comprese tra un +0.7% dell'indice SP500 in euro e il -0.9% dell'indice Eurostoxx.
Le strategie top2 e top3 questa settimana hanno segnato rispettivamente un +0,2% e +0.1%. Nel 2009 le stessa strategie avevano reso rispettivamente il 12.2% e il 2.4%, nel 2010 il 22.4% e il 18.2% mentre hanno chiuso negativamente il 2011 (-13,2% e -6,6%).
La strategia che investe negli asset con tendenza di medio periodo positiva questa settimana ha perso lo 0,1%. Positivo il 2009 +11,7% e il 2010 con un rendimento pari al +12.1% leggermente negativo invece il 2011 con un -3,3%. Il rendimento annualizzato composto nel triennio è pari al +7,1%, con un massimo drawdown del 9,2% e volatilità 10,3%.
La tabella qui sotto riassume il profilo rischio/rendimento delle tre strategie negli ultimi 3 anni:
Nella figura è raffigurato l'andamento di un euro investito nelle tre strategie dal 3 gennaio 2009 ad oggi.
E' bene ricordare che i rendimenti calcolati non tengono neppure conto dei costi di transazione e del prelievo fiscale. Mi preme comunque sottolineare che le analisi e le simulazioni descritte in questo blog sono da considerarsi sempre e comunque risultati teorici e relativi al passato. Chiunque decidesse di utilizzare le strategie descritte o qualsiasi altra informazione tratta da questo blog per decisioni di investimento se ne assume completamente la responsabilità.
Non ci sono cambiamenti nella classifica settimanale degli asset. Il primo posto è occupato dalle obbligazioni trentennali dell'eurozona mentre al secondo posto troviamo l'indice SP500 e al terzo l'indice immobiliare globale. Tutti gli asset hanno la tendenza di breve periodo positiva tranne il cambio euro/dollaro. Invariati i portafogli delle strategie top2 e top3: la top2 investe il capitale dividendolo al 50% nelle obbligazioni trentennali dell'eurozona e al 50% nell'indice SP500 mentre la top3 riserva 1/3 del capitale all'indice SP500, 1/3 alle obbligazioni trentennali dell'eurozona e 1/3 all'indice immobiliare globale. La strategia che investe negli asset che hanno una tendenza di medio periodo positiva divide invece il capitale in quattro parti uguali tra obbligazioni trentennali dell'eurozona, indice SP500, indice immobiliare globale e indice Eurostoxx.
In questo post trovate le risposte ad alcune delle domande più frequenti relative alla metodologia che utilizzo per la costruzione della tabella e dei portafogli che aggiorno settimanalmente.
In questo post ho descritto quali ETF negoziati a Milano replicano (in positivo o in negativo) gli indici che sono settimanalmente tracciati qui su Alfaobeta. Se volete fare delle analisi da soli, in questo post ho spiegato come procurarsi gratuitamente le serie storiche dei prezzi e dei NAV degli ETF mentre qui potete trovare qualche informazione sui costi di transazione nel mercato dei cambi.
Ecco l'aggiornamento al 9 marzo 2012.
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