mercoledì 24 novembre 2010

Quanto vale un bit di informazione dal futuro? Il fascino intramontabile del market timing

E' divertente ripetere l'esperimento che Robert Merton pare fosse solito proporre ai suoi studenti al MIT e che descrive nell'articolo On Market Timing and Investment Performance I. An Equilibrium Theory of Value for Market Forecasts che potete scaricare a questo link. Immaginate di controllare il vostro portafoglio una volta al mese e di poter disporre di un oracolo che vi informa se i rendimenti azionari nel mese successivo saranno positivi oppure no. Un bit. Un solo bit di informazione che viaggia nel tempo e che vi informa in anticipo su cosa farà la borsa nel prossimo mese. A questo punto decidete di investire nell'indice S&P500 se il rendimento dell'indice sarà positivo e in obbligazioni del governo U.S.A. a breve termine (per esempio i T-Bill a 3 mesi) se i rendimenti azionari saranno negativi. Felici e contenti abbandonate il portafoglio al suo destino e rivalutate la situazione dopo un mese. Ecco come sarebbero andate le cose tra il 1960 e oggi:

Poter ricevere una volta al mese un solo bit dal futuro vi permette di moltiplicare il vostro capitale quasi un milione di volte in poco più di cinquanta anni, con un rendimento annualizzato composto del 28.9%. Merton era giunto alla stessa conclusione esaminando le serie temporali di azioni e obbligazioni dal 1927 al 1978, ottenendo un rendimento annualizzato del 34.6%.
Capite perchè agli studenti continuo a parlare del polpo Paul con la dovuta riverenza?

2 commenti:

Antonio ha detto...

Ciao Stefano, visto il tuo post che potrebbe spingermi a chiedere consiglio anche al Mago Otelma, ti riporto la sua 'reduction ad absurdum' del grande Alce ... e non è che quanto dice si limita agli US, anzi !

"Investing is making decisions under conditions of uncertainty. But a modicum of basic information is required, even if it is less than perfect information. These days we have less pertinent information than ever before. Think about it: we don't know our personal tax rates two months out. We don't know corporate tax rates. We don't know cap gains and dividends rates. We don't know how economically debilitating the financial and medical regulations slated to be written in the next two years will be. Our government is operating without a budget in order to hide the true magnitude of its current deficit spending (which, by the way is greater as a percent of GDP than Ireland-- a country that was reportedly going belly up this week.)"

Forse la strategia migliore è quella del Pirata Morgan (una cassa piena di gioielli seppellita da qualche parte) ?

Stefano Marmi ha detto...

Caro Antonio,

Dirlam ha ragione. Ma in una prospettiva storica non sono sicuro che viviamo in tempi di incertezze considerevolmente superiori a quelle passate.
Certo se i miei amici fisici riuscissero a teletrasportare un bit al mese dal futuro in poco tempo diventeremmo così ricchi da poterci permettere di pagare tutte le tasse che vogliamo (o che vogliono...). Nel frattempo mi pare che l'unica cosa da fare sia, come sempre, osservare, riflettere e cercare di avere un approccio disciplinato e quantitativo agli investimenti, che è poi la ragione che mi ha spinto un anno fa a iniziare questo blog.