Nell'ultimo numero dell'Economist Buttonwood si occupa delle obbligazioni in un articolo dal titolo significativo: A bull market in pessimism. Mentre anche nelle ultime due settimane è continuata la discesa dei tessi di interesse delle obbligazioni del Tesoro USA molti commentatori si sono domandati se non si stia materializzando una bolla. Lo scenario sul quale sembrano scommettere gli investitori in obbligazioni è una prolungata fase di quasi-deflazione, con il fallimento del quantitative easing 2 promesso dalla Fed. Secondo l'Economist The principal on American inflation-linked bonds rises with the consumer price index, but does not drop below its par value even if the CPI declines. This protects investors' principal in the event of deflation. Michael Gapen of Barclays Capital has calculated the value of this "deflation put option" and rekons it suggests a 10-15% probability of deflation over the next five years. That is down sharply from 70% in late 2008, though still up from zero before the crisis.
Bond investors expect a concerted effort by the Fed to ward off the risk of deflation, however small. Much of the decline in the real ten-year Treasury yield this year, from 1.5% to 1%, reflects investors' expectations that the Fed will now wait until late 2011 to start raising its interest-rate target of 0-0.25%.
Tassi di interesse così bassi sono una manna per i governi indebitati dai postumi della crisi finanziaria e (nel caso di molti paesi europei) da anni di cattiva gestione dei bilanci. Dal punto di vista degli investitori la realtà è assai differente: Today's yields offer precious little cushion should inflation turn out higher, growth stronger or central banks less accomodating than current predictions.
Inoltre in molti osservano come le obbligazioni siano diventate care se confrontate con i rendimenti attesi dal mercato azionario: Analysts at JPMorgan calculate that the "equity-risk premium", the expected excess return of shares over government bonds, is at a record high in America, reflecting an 8% earnings yield on stocks and a 1% real yield on bonds. Per la Germania la differenza è ancora più marcata con un 10% di earnings yield (calcolato sui profitti attesi per il 2011) rispetto a un rendimento inferiore all'1% reale del Bund decennale.
Secondo Buttonwood ci sarà tutto il tempo di riposizionarsi: finchè la paura della deflazione on sarà passata Central banks are not only likely to keep their policy rates on hold for the forseeable future, they may, for good measure, buy more bonds themselves. Low yields could be here for a good while yet. Insomma, vale sempre il vecchio adagio: Don't fight the Fed!
domenica 22 agosto 2010
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1 commento:
Buongiorno stefano, sono il gestore del blog Mercato libero, volevo farle i complimenti per i suoi articoli.
Mi farebbe piacere mettermi in contatto con lei, mi puo' inviare una mail a mercatiliberi@gmail.com.
grazie
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