La settimana era iniziata davvero bene, con le borse europee e statunitensi in netto rialzo, e l'euro che allungava sul dollaro, confermando la fase di risk-on sui mercati. Poi qualcosa si è rotto, forse le cattive notizie che venivano dal summit dell'unione europea con una nuova rottura sull'unione bancaria e lo scontro tra il cancelliere tedesco Merkel e il presidente francese Hollande.
Il 19 ottobre poi era il venticinquesimo anniversario del Black Monday: New York non ha festeggiato alla grande ma ha comunque perso l'1,7% in una sola seduta (il Nasdaq ha fatto considerevolmente peggio, -2,2%, trascinato al ribasso da Apple, -3,6% e Microsoft, -2,9%). Pessima anche la performance di Google, sia per la perdita di oltre il 13% in una settimana, sia per la figuraccia con la diffusione degli earnings prima della conference call prevista dopo la chiusura di giovedì.
E' andata molto meglio a yours truly: il simposio sull'instabilità dei mercati è stato un successo, tra qualche giorno vi darò il link alla pagina web con tutte le presentazioni e i video delle conferenze.
Ma forse a dominare i mercati è stata la paura di ottobre, che come scriveva Mark Twain in Pudd'nhead Wilson quasi 120 anni fa è un mese particolarmente pericoloso per investire in azioni. Gli altri mesi pericolosi sono luglio, gennaio, settembre aprile, novembre, maggio, marzo, giugno, dicembre, agosto e febbraio. Storicamente ottobre è stato un mese di grandi turbolenze finanziarie, turbolenze alle quali occorre forse prepararsi perchè non è detto che sia possibile eliminarle definitivamente dai mercati. Il perchè lo potete leggere nell'articolo che vi riporto qui sotto
La migliore performance tra gli asset seguiti settimanalmente da Alfa o Beta è stata quella delle azioni europee (anche perchè le borse erano già chiuse quando venerdì sera Wall Street ha imboccato con ancora più decisione la strada del ribasso) che hanno chiuso l'ottava con un eccellente +2,4%. Tutti gli altri asset hanno avuto variazioni frazionarie comprese tra il -0,7% delle materie prime in euro e il +0,8% dell'indice immobiliare globale in euro.
La strategia top2 ha recuperato questa settimana lo 0,2%, interrompendo una serie negativa durata cinque settimane. Meglio ancora ha fatto la top3 che ha guadagnato lo 0,4%. Nel 2012 i rendimenti rispettivi sono stati finora pari al +5,9% e al +8,8%. Nel 2009 le stessa strategie avevano reso rispettivamente il 12.2% e il 2.4%, nel 2010 il 22.4% e il 18.2% mentre hanno chiuso negativamente il 2011 (-13,2% e -6,6%). Il rendimento composto annualizzato dal 1 gennaio del 2009 ad oggi è rispettivamente pari a +6,4% e +5,5% con massimo drawdown 16,9% e 15,1% e volatilità 11,1% e 10,6%. Negli ultimi dodici mesi entrambe le strategie sono state considerevolmente meno volatili: la volatilità della top2 è stata del 7,4% e quella della top3 il 6,9%.
La tabella qui sotto riassume il profilo rischio/rendimento delle tre strategie negli ultimi 3 anni:
Nella figura è raffigurato l'andamento di un euro investito nelle tre strategie dal 3 gennaio 2009 ad oggi.
E' bene ricordare che i rendimenti calcolati non tengono neppure conto dei costi di transazione e del prelievo fiscale. Mi preme comunque sottolineare che le analisi e le simulazioni descritte in questo blog sono da considerarsi sempre e comunque risultati teorici e relativi al passato. Chiunque decidesse di utilizzare le strategie descritte o qualsiasi altra informazione tratta da questo blog per decisioni di investimento se ne assume completamente la responsabilità.
Tutti gli asset hanno la tendenza di medio periodo positiva. Le azioni statunitensi e le materie prime hanno la tendenza di breve periodo negativa.
Al primo posto nella classifica degli asset troviamo sempre le obbligazioni trentennali dell'eurozona e al secondo posto il cambio euro/dollaro. Il terzo è ora occupato dalle azioni europee. Invariato il portafoglio della strategia top2 che divide il capitale in due parti uguali tra le obbligazioni trentennali dell'eurozona e il cambio euro/dollaro, mentre nel portafoglio della strategia top3 il capitale sarà diviso per 1/3 nelle obbligazioni trentennali dell'eurozona, per 1/3 nel cambio euro/dollaro e il rimanente 1/3 nell'indice Eurostoxx. La strategia che investe negli asset che hanno una tendenza di medio periodo positiva divide il capitale in sei parti uguali tra tutti gli asset della classifica.
In questo post trovate le risposte ad alcune delle domande più frequenti relative alla metodologia che utilizzo per la costruzione della tabella e dei portafogli che aggiorno settimanalmente.
In questo post ho descritto quali ETF negoziati a Milano replicano (in positivo o in negativo) gli indici che sono settimanalmente tracciati qui su Alfaobeta. Se volete fare delle analisi da soli, in questo post ho spiegato come procurarsi gratuitamente le serie storiche dei prezzi e dei NAV degli ETF mentre qui potete trovare qualche informazione sui costi di transazione nel mercato dei cambi.
Ecco l'aggiornamento al 19 ottobre 2012.
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