I am not surprised that European electorates are rejecting these policies, and the politicians who delivered them. Tonight we will know how Italy has voted. My hunch is that it is not going to be a good evening for the “Austerians”.
Beh è andata proprio così, e non era poi difficile da prevedere. L'articolo di Munchau è davvero da leggere, ad esempio sottolinea il danno procurato dalla disoccupazione prolungata proprio sui giovani
...austerity – higher
taxes and cuts in public sector
investments – weaken the economy’s
capacity in the short run, and
possibly also in the long run. If you
have youth unemployment of more
than 50 per cent for a sustained
period, as is now the case in Greece,
Italy and Spain, many of those
people will never find good jobs in
their lives. Economists speak of a socalled
“hysteresis” effect –
permanent economic damage that
will not be repaired even if there is a
full recovery. Austerity could well
leave an economic and social scar
across the eurozone.
Italy and Spain would have been a
lot better off to come up with a list
of front-loaded targeted structural
reforms and backloaded fiscal
consolidation. When you do it the
other way round, cutting investment
and raising taxes in a recession, you
never get out of the hole, and you
waste your political capital on
austerity, leaving none for reforms.
Con i risultati delle elezioni in Italia che si annunciavano molto diversi da quanto anticipato dagli exit polls alla chiusura dei seggi i mercati hanno tutti innescato la marcia indietro: oltre ai movimenti dei mercati azionari è da sottolineare il crollo dell'euro, che in mattinata e nel primo pomeriggio era risalito fino a 1,33 ma che rapidamente dopo le prime proiezioni è sceso fino a 1,305, un movimento del 2% in poche ore.
Per chi pensava che la crisi dell'eurozona fosse ormai dietro le spalle si è trattato di un brusco risveglio. Dall'altra parte dell'oceano in molti se lo aspettavano, basta dare un'occhiata alla prima pagina del Wall Street Journal Europe di oggi.
Per chi pensava che la crisi dell'eurozona fosse ormai dietro le spalle si è trattato di un brusco risveglio. Dall'altra parte dell'oceano in molti se lo aspettavano, basta dare un'occhiata alla prima pagina del Wall Street Journal Europe di oggi.
Nessun commento:
Posta un commento