lunedì 12 settembre 2011

Chi traduce questo articolo in tedesco e lo manda in regalo a Stark?

Ho appena letto "La provocazione" di Antonio Foglia sul Corriere Economia di oggi, intitolata "La Germania? Dovrebbe comprare Btp". Purtroppo il mio tedesco è insufficiente per farne un'adeguata traduzione, ma qualcuno dovrebbe tradurlo e mandarlo in regalo al dimissionario Stark (non prima di aver consultato il suo cardiologo però...)! Ecco cosa propone Foglia


Altro che nicchiare sugli eurobond o far intervenire la Bce! La Germania dovrebbe annunciare che, se lo spread sui Btp decennali tornasse sopra il 4%, sarebbe pronta ad emettere bund per comprare quei
Btp fino ad un ammontare sufficiente a coprire tutto il debito italiano in scadenza nei prossimi tre
anni. E non rischierebbe un euro.


La Germania dovrebbe intervenire in soccorso dell'Italia perché l'euro, con una banca centrale
indipendente, anche se oggi compiacente, impone ai suoi aderenti una sana disciplina. Se un Paese
desidera crescere esportando, come la Germania, deve esportare anche il suo risparmio che andrà
a finanziare gli acquirenti delle sue esportazioni. E' una questione inevitabile di quadratura della
contabilità nazionale. Se le banche tedesche hanno smesso di farlo perché sono troppo fragili, deve
farlo il loro governo. A meno di un drastico rientro degli squilibri nei conti con l'estero di entrambi
i Paesi che avrebbe effetti pesantemente recessivi per tutti e due.


Insomma: la Germania come la Cina e l'Italia...come gli USA! Poi Foglia si dilunga nelle spiegazioni relative a come il rapporto debito/Pil cambierebbe in conseguenza di una tale operazione. Altro che Eurobond... Foglia conclude con una serie di osservazioni molto serie e in gran parte condivisibili, che però a mio parere mostrano soprattutto come per ancora un certo tempo non finirà la crisi dell'eurozona


In sostanza, al 4% di spread i titoli di Stato decennali italiani già sconterebbero nel prezzo una ristrutturazione che porterebbe le finanze pubbliche ad un livello di salute analogo a quelle della
Germania. Ma se il costo del debito italiano restasse sopra il 6%, data la crescita anemica del Paese,
una ristrutturazione diventerebbe rapidamente inevitabile.
Se un piano del genere fosse annunciato, probabilmente la crisi del debito sovrano finirebbe immediatamente. Se si estendesse il piano a Spagna, Irlanda e Portogallo, servirebbero altri 345 miliardi, aumentando il rapporto tra debito pubblico e Pil tedesco al 108% nel 2014, meno se nell'operazione fossero coinvolti altri stati «virtuosi» come l'Olanda.
Per mantenere alta la pressione sul governo italiano, e non sprecare il tempo guadagnato con questa operazione, la Germania potrebbe chiedere in pegno un po' di immobili e partecipazioni statali: la quota in Eni, le Ferrovie ecc. Così chi avrà eventualmente perso con la ristrutturazione del debito, potrà consolarsi viaggiando per l'Italia finalmente su ferrovie tedesche ...


Un sogno ... per un pendolare come me...Allora, chi lo manda a Stark?

2 commenti:

ACB ha detto...

Assumendo lo volesse e lo potesse fare (il Bundestag non è tenero con il governo, per nulla), bisognerebbe vedere cosa chiederebbe in cambio la Germania. Ad es. Taormina, l'isola di Capri, Rimini & Riccione ...

Stefano Marmi ha detto...

A Rimini e Riccione i tedeschi erano di casa già cinquanta anni fa.

A Capri c'è la Via Krupp, fatta costruire da Friedrich Alfried Krupp nel 1902. Nella villa omonima, di fronte ai Giardini di Augusto che la via Krupp collega al mare, c'è una meravigliosa terrazza a picco sul mare che fu frequentata da Gor'kij e da Lenin, suo ospite mentre preparava la rivoluzione...

Sul soggiorno di Friedrich Alfried a Capri Wikipedia ci informa che oltre a "godersi la vita" Krupp "svolse soprattutto ricerche biologiche marine sul plancton" oltre ad altri dettagli che preferisco non riportare per rispetto del comune senso del pudore.

Insomma, c'è una tradizione consolidata su cui potrebbero innestarsi nuovi elementi!