domenica 1 maggio 2011

La copertura del rischio di cambio. Aggiornamento al 29 aprile 2011

Bernanke ha fatto la sua conferenza stampa, confermando che i tassi saranno vicini a zero per almeno ancora un trimestre (ha spiegato che un periodo prolungato significa almeno due riunioni del FOMC, che si riunisce ogni sei settimane). I mercati hanno reagito nel modo usuale del 2011: il dollaro si è indebolito e la corsa all'argento (che dopo aver sfiorato in apertura dei mercati lunedì quota 50 dollari ha chiuso a 47.93) all'oro (che ha chiuso al nuovo massimo di 1565.8 dollari) e al petrolio (WTI a 133.74 e Brent oltre 125) si è rafforzata. Il cambio euro/dollaro è schizzato talmente in avanti (+1.7%) che ha cancellato il progresso delle materie prime e  l'indice CRB ha perso lo 0.8% in euro. Tutti gli altri asset seguiti settimanalmente da Alfa o Beta? hanno chiuso la settimana positivamente: l'indice S&P500 in euro ha guadagnato lo 0.3%,  l'indice Eurostoxx il 2.2% l'indice immobiliare globale ha segnato un +1.7% in euro e persino le obbligazioni governative trentennali dell'eurozona un +0.5%.

Questa settimana la strategia top2 guadagna lo 0,4% così come la top3: il drawdown della strategia top2 dal massimo di otto settimane fa è pari al 3.8%; il drawdown della top3 dal massimo del 7 gennaio 2011 scende al 1.6%.

La forza dell'euro in questo primo quadrimestre del 2011 (meglio sarebbe parlare della debolezza del dollaro però) ha grandemente penalizzato i rendimenti della top2 e della top3, che non coprono il rischio cambio quando sono investite in asset denominati in dollari, pur misurandone la forza relativa in quella valuta.
La tabella qui sotto mostra i rendimenti delle strategie top2 e top3 (nelle quali si è escluso dal portafoglio il cambio euro/dollaro, equipesando quindi nel primo caso crb e S&P500 e nel secondo crb, s&p500 e ftse epra-nareit) da quando il 14 gennaio 2011 la tendenza di medio periodo dell'euro è diventata positiva.
Se la strategia avesse coperto il rischio di cambio sia la top2 che la top3 sarebbero in territorio ampiamente positivo.


rendimenti dal 14 gennaio al 29 aprile 2011
crb in USD +11,3%
sp500 in USD +5,4%
top 2 in USD +8,4%
euro/dollaro +10,8%
ftse epra/nareit in USD +9,5%
top 3 in USD +8,7%
top2 in euro -3,3%
top3 in euro -1,6%


Oggi sono possibili diverse opzioni per coprire il rischio cambio (anche se la forza relativa dell'euro in questo momento è tale che potrebbe essere saggio aspettare una correzione di almeno il 3-4%): per l'indice S&P500 esistono tre ETF con una copertura (parziale) del rischio cambio:
Rbs Market Access S&P 500 Eur Hedged, , Db X-Trackers S&P500 Eur Hedged Etf (3c) e Ishares S&P500 Monthly Eur Hedged.
Per coprire il rischio di cambio anche per l'investimento in materie prime o nell'indice immobiliare non ci sono al momento etf a disposizione (almeno di cui io sia a conoscenza): una possibilità è tuttavia quella di
investire una parte del capitale disponibile in un ETN :  USE3.MI corrisponde a una posizione rialzista sul cambio euro/dollaro con leva 3x (mentre EUS3.MI consente di prendere una posizione al rialzo sul cambio dollaro/euro con leva 3x).

Ci sono due scelte possibili: la prima, meno aggressiva, è di effettuare la copertura del rischio cambio ogniqualvolta l'euro si colloca nel portafoglio della strategia top2 o top 3. Una seconda possibilità è quella di
coprire il rischio cambio se l'euro ha tendenza di medio periodo positiva. La tabella che ho mostrato sopra indica il risultato dal 14 gennio seguendo la seconda possibilità.

Qui sotto riporto le variazioni percentuali mensili del cambio euro/dollaro dal 1 gennaio 2010 a oggi:

gen-10 -3,30%
set-10 7,20%
feb-10 -1,70%
ott-10 2,50%
mar-10 -1,30%
nov-10 -5,40%
apr-10 -1,60%
dic-10 0,50%
mag-10 -7,30%
gen-11 2,70%
giu-10 -0,60%
feb-11 1,10%
lug-10 6,80%
mar-11 2,50%
ago-10 -2,60%
apr-11 5,00%


Questa settimana la classifica vede il sorpasso del cambio euro/dollaro ai danni dell'indice CRB:  non ci sono cambiamenti nel portafoglio della strategia top2 che continua ad equipesare materie prime e cambio euro/dollaro mentre il portafoglio top3 investe in parti eguali in materie prime, indice S&P500 e cambio euro/dollaro.
Chi volesse utilizzare la strategia con la copertura del rischio di cambio utilizzando l'ETN a leva 3x potrebbe costruire un portafoglio in questo modo:

top2: 37.5% S&P500, 37,5% CRB, 25% ETN
top3: 25%    S&P500, 25% CRB, 25% FTSE EPRA-NAREIT, 25% ETN

Chi avesse invece accesso a un broker potrebbe decidere di utilizzare una leva più alta, peraltro premiata
dal differenziale di tassi favorevole. Non mi sembra saggio però spingersi oltre un fattore 10x (personalmente preferisco molto meno). Con leva 9x i portafogli diventano

top2: 45% S&P500, 45% CRB, 10% euro/dollaro 10x
top3: 30% S&P500, 30% CRB, 30% FTSE EPRA-NAREIT, 10% euro/dollaro 10x

L'unico asset con tendenza a medio termine negativa sono le obbligazioni governative europee a scadenza trentennale ma segnalo come la tendenza a breve termine sia ora positiva.

In questo post trovate le risposte ad alcune delle domande  più frequenti relative alla metodologia che utilizzo per la costruzione della tabella e dei portafogli che aggiorno settimanalmente.

In questo post ho descritto quali ETF negoziati a Milano  replicano (in positivo o in negativo) gli indici che sono settimanalmente tracciati qui su Alfaobeta. Se volete fare delle analisi da soli, in questo post ho spiegato come procurarsi gratuitamente le serie storiche dei prezzi e dei NAV degli ETF mentre qui potete trovare qualche informazione sui costi di transazione nel mercato dei cambi.

Dall'inizio del 2011 il rendimento (valutato in euro) di un portafoglio che ogni settimana investe nei primi 2 asset (top2) della tabella è pari al -2,1%, se investito nei primi tre asset (top3) il rendimento è stato del  +0.3%. Nell'intero 2009 le stessa strategie avevano reso rispettivamente il 12.2% e il 2.4% e nel 2010 il 22.4% e il 18.2%. Nel primo trimestre del 2011 i rendimenti della top2 e della top3 hanno risentito negativamente della forza dell'euro.

Nella figura è raffigurato l'andamento di un euro investito nelle due strategie dal 3 gennaio 2009 ad oggi.


Il rendimento annuale composto della strategia top2 è del 14.1%, con una volatilità del 12%, un massimo drawdown del 7.6% e un indice di Sharpe superiore a 1.

Il rendimento annuale composto della strategia top 3 è pari all'8.8%, con una volatilità del 11.9%, un massimo drawdown del 15.1% e un indice di Sharpe superiore a  0.5.

La strategia che investe nei primi due asset a condizione che la tendenza di medio periodo sia positiva, e in contanti nel caso contrario, ha reso nell'intero 2009 il 13.9%. Nel 2010 ha coinciso con la top2 con l'eccezione di due sole settimane (questa e questa): la performance complessiva per il 2010 è stata leggermente peggiore della top2, con un +18.6%.

La strategia che semplicemente investe in parti uguali in tutti e 6 gli asset seguiti settimanalmente da Alfaobeta
ha chiuso la settimana in progresso dello 0.9% segnando così un nuovo massimo storico (a partire dall'1 gennaio 2009). La strategia ha reso nel 2010 il 12.6% con una volatilità del 10% mentre dall'1 gennaio 2009 ad oggi ha reso il 35.4% con un massimo drawdown del 14.8%. Il rendimento dal primo gennaio 2011 è stato del 2.5%. Il portafoglio top2 ha reso il 35.5% dall'1 gennaio 2009 a oggi, con un massimo drawdown del 7.6%: l'ultimo massimo è stato raggiunto il 7 marzo scorso e da allora il drawdown è del 3.8%. Il rendimento del portafoglio top2 dal primo gennaio 2011 a oggi è stato pari al -1.7%.
La strategia che settimanalmente investe il capitale dividendolo in parti uguali negli asset che hanno una tendenza di medio periodo positiva (una versione più aggressiva della strategia di Faber che invece ripartisce il capitale tra liquidità e gli asset con tendenza di medio periodo positivo) ha chiuso questa settimana con un +1.0% segnando anch'essa un nuovo massimo storico. Nel 2010 ha avuto un rendimento pari al 12.1% e da inizio 2009 ad oggi ha reso il 28.3%, con un massimo drawdown inferiore al 7%. Il rendimento dal primo gennaio 2011 a oggi è stato pari al +2.5%.

E' bene ricordare che i rendimenti calcolati non tengono neppure conto dei costi di transazione e del prelievo fiscale. Mi preme comunque sottolineare che le analisi e le simulazioni descritte in questo blog sono da considerarsi sempre e comunque risultati teorici e relativi al passato. Chiunque decidesse di utilizzare le strategie descritte o qualsiasi altra informazione tratta da questo blog per decisioni di investimento se ne assume completamente la responsabilità.

Ecco l'aggiornamento al 29 aprile 2011.


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