e raccomandato dagli analisti di Morningstar a pensionati con un orizzonte temporale di circa 15-20 anni. In questo caso, oltre alla stabilità, un obiettivo non secondario è una crescita benchè modesta del capitale. Si gioca dunque in difesa sì, ma senza rinunciare a priori ad un po' di rischio in più. Ecco l'asset allocation consigliata da Morningstar:
Gli asset azionari pesano al 38.5% e si sommano a un 23% di obbligazioni governative inflation-linked, 6% di liquidità, 11% di obbligazioni a breve termine e il rimanente 21.5% investito in obbligazioni corporate e municipali.
Utilizzando l'asset allocation backtester di assetplay.net il migliore clone del portafoglio che mi è riuscito di costruire con gli asset a disposizione è costruito come vedete in figura
Ed ecco come se l'è cavata nel periodo 1972-2008 (in dollari U.S.A.): un rendimento annualizzato del 9% con una deviazione standard dell' 8.3% e un massimo drawdown (su dati annuali) intorno al 14%.
Anche in questo caso sono risultati non disprezzabili ma quello che non mi convince è la correlazione troppo alta con i mercati azionari e il guadagno tutto sommato molto modesto rispetto al portafoglio conservativo che assicurava già un rendimento dell'8.6% con una volatilità e un drawdown sensibilmente inferiori.
Molto meglio ha fatto l'asset allocation secondo mio cuggino che ha generato nello stesso periodo un rendimento annualizzato di poco superiore (9.2%) con una volatilità un po' inferiore, un drawdown pure di circa il 14% ma con una correlazione molto inferiore con i mercati azionari.Ricordo a tutti i lettori che le analisi e le simulazioni descritte in questo blog sono da considerarsi sempre e comunque risultati teorici e relativi al passato. Chiunque decidesse di utilizzare le strategie descritte o qualsiasi altra informazione tratta da questo blog per decisioni di investimento se ne assume completamente la responsabilità.
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