sabato 30 aprile 2011

Omaha come Woodstock per gli investitori value.

Questo finesettimana a Omaha è in corso il meeting annuale degli azionisti di Berkshire Hataway, la società di investimento fondata da Warren Buffett, il più celebre value investor vivente. Se volete seguire "in diretta" gli avvenimenti potete usare questo link.
Quest'anno il meeting è particolarmente atteso: la reputazione di Buffett è stata segnata dallo scandalo Sokol:

The main focus of Berkshire's annual meeting is the question-and-answer segment, during which Warren Buffett and Charlie Munger take questions from a trio of financial journalists and from shareholders themselves (via a lottery). Given the recent David Sokol fiasco, as well as ongoing concerns over management succession at Berkshire, we expect an illuminating discussion about the firm's operations. And, of course, it's always enlightening to hear Buffett's take on the economy and markets.

venerdì 29 aprile 2011

Aggiornamento del portafoglio Benjamin Graham

Con un giorno di anticipo ribilanciamo il porafoglio Benjamin Graham descritto in questo post e ribilanciato l'ultima volta il 31 marzo.

Secondo lo screener del Nasdaq la composizione aggiornata con i prezzi i chiusura di ieri giovedì 28 aprile vede l'uscita dal portafoglio di AMN, BEN e CSR e il ritorno di CW.

Value Investor Either Interest Level Based on our analysis of the book by Benjamin Graham

ymbol Company All
Interest
Strong
/Some
This
Guru's
Quant
Score
Previous
Close
Mkt Value
$(Mil)
Rel.
Strength
P/E P/E/G Proj
P/E
12
mo.
 SKX   SKECHERS USA, INC.  2 / 2    100% 20.47   987   12   7   0.4   14
 SNY   SANOFI-AVENTIS SA (ADR)  3 / 0    100% 38.89   101,670   54   13   1.0   7
 LPH   LONGWEI PETROLEUM INVESTMENT HOLD LTD  2 / 1    100% 1.76   176   15   3   0.1   3
 ELP   COMPANHIA PARANAENSE DE ENERGIA (ADR)  2 / 0    100% 28.12   7,165   80   15   0.7   8
 CW   CURTISS-WRIGHT CORP.  1 / 1    100% 33.58   1,557   34   15   3.7   13
 SUHJY   SUN HUNG KAI PROPERTIES LIMITED (ADR)  1 / 0    100% 15.73   40,346   9   1.1   17
 ARO   AEROPOSTALE, INC.  3 / 2    86% 25.45   2,081   26   10   0.3   11
 GME   GAMESTOP CORP.  2 / 2    86% 26.29   3,699   48   10   0.4   9
 LIWA   LIHUA INTERNATIONAL, INC.  1 / 3    86% 7.68   231   28   6   0.1   4
 BG   BUNGE LIMITED  1 / 3    86% 75.00   11,040   75   5   0.2  
 PUSH   PUBLIX SUPER MARKETS INC.  1 / 3    86% 15.50   12,078   9   1.3  
 YHGG   YASHENG GROUP  0 / 4    86% 1.75   271   3   0.3  
 CBEH   CHINA INTEGRATED ENERGY, INC.  2 / 1    86% 1.84   73   4   1   0.0   1
 RINO   RINO INTERNATIONAL CORPORATION  2 / 1    86% 0.93   44   2   0   0.0  
 FUQI   FUQI INTERNATIONAL, INC.  1 / 2    86% 3.85   103   4   2   0.0  
 SORL   SORL AUTO PARTS, INC.  1 / 2    86% 5.62   108   12   5   0.3   5
 HRBN   HARBIN ELECTRIC, INC.  1 / 2    86% 18.62   582   26   8   0.2   7
 DCM   NTT DOCOMO, INC. (ADR)  1 / 2    86% 17.77   77,445   58   12   12
 SUP   SUPERIOR INDUSTRIES INTERNATIONAL INC.  1 / 2    86% 25.23   678   83   13   0.3   13
 RSH   RADIOSHACK CORPORATION  1 / 2    86% 16.03   1,700   20   10   1.0   9
Pricing information provided by Media General
Price as of yesterday's close price.

Qui acccanto potete vedere in un grafico il rendimento del portafoglio dal 31 dicembre 2010 a oggi, confrontato con quello dell'indice S&P500 (in azzurro). Il valore in dollari USA del portafoglio con i valori di chiusura del mercato di ieri sera  è pari a  10,845 USD con un rendimento totale dalla data di creazione (31 dicembre 2010) di 845 USD pari al +8.5%.

Ecco le transazioni di oggi:
Sell AMN 19@69.49
Sell CSR 295@5.17  
Sell BEN 176@5.52 euro (cambio EUR/USD 1,4835)
Buy  CW   54@33.5
Buy  ELP  18@27.79
Buy  SNY   9@39.55
Buy  SUHJY 32@15.66
Buy  SKX   29@19.02
Buy  LPH  278@1.86

Appuntamento al 31 maggio.

Un'intervista a un imprenditore visionario

Dal sito del WSJ vi propongo una lunga intervista a Elon Musk, CEO di Tesla Motors e di SpaceX. Musk si propone di portare un uomo su Marte entro dieci anni, massimo quindici!  E magari di guadagnarci anche qualcosa...Potrebbe persino riuscirci: date un'occhiata su Wikipedia a quello che questo signore appena quarantenne è riuscito a fare finora.

giovedì 28 aprile 2011

La valutazione delle big caps: Shiller vs. Siegel

Dopo la conferenza stampa della Fed di ieri sera le small caps U.S.A. hanno raggiunto i nuovi massimi storici, superando i massimi storici del 2007 e chiudendo a quota 858.31. Le previsioni per l'economia U.S.A. da parte del presidente della Fed
unite alla prospettiva di un costo del denaro vicino a zero per tempi ancora lunghi hanno galvanizzato i mercati azionari (e contribuito ad indebolire ulteriormente il dollaro). La valutazione delle small caps
americane è certamente non a buon mercato in questo momento, mentre la situazione è meno chiara quando si considerano le azioni a grande capitalizzazione e l'indice S&P500. Qui sotto potete vedere due grandi guru della finanza accademica statunitense, Robert Shiller e Jeremy Siegel, discuterne in un video del WSJ

Requiem for a dream? Bernanke, i giornalisti e il dollaro

Ieri Bernanke ha tenuto la prima storica conferenza stampa dopo la riunione del FOMC della Fed:
nel video qui sotto, tratto dal sito web del Wall Street Journal, lo potete vedere intento a rispondere
a un giornalista e a spiegare come la fine del secondo round di quantitative easing (QE2) dovrebbe avere un impatto limitato sui mercati mobiliari e a difenderne l'efficacia, messa in discussione da più parti.



Ancora dal WSJ: How much further can the dollar plummet? 
L'accostamento della foto di Bernanke ai grafici della discesa del biglietto verde non ha bisogno di commenti: la debolezza del dollaro è dovuta alla politica monetaria ultra-accomodante della Fed. La conferenza stampa di ieri sembra segnarne il requiem e la fine del QE2 non dovrebbe cambiare la situazione:


While the money printing is finally scheduled to end in June, the Fed still plans an extended period of low rates. Meanwhile, central banks elsewhere are firmly in rate-raising mode, including the European Central Bank, which seems determined to burnish its inflation-busting credentials. A big yield differential between the U.S. and Europe could open up.
Another negative is international capital flows. U.S. investors have been stepping up purchases of foreign stocks, and foreign central-bank reserve managers are diversifying holdings. Central banks' purchases of foreign currency added $248 billion to reserves in the first quarter. But official flows into U.S. dollar assets are far limper compared with that, according to Nomura. China, in particular, has signaled support for the euro and euro-zone bonds.
There also is the risk of further dollar weakness if it starts to reflect fiscal concerns, as the euro did last year. Washington has shown little evidence of its ability to agree to a coherent plan to tame the runaway deficit.
The danger is chasing the dollar down this apparent one-way street. The biggest threat to the conventional wisdom is the potential for a dip in risk appetite. That might be sparked by the end of quantitative easing, or a more serious resurgence in the euro-zone debt crisis, particularly if it threatened Spain. A risk-off trade likely would cause a dollar spike on safe-haven flows and investors closing short-dollar bets.
But even that likely would be temporary. 

Dedicato alla crisi del dollaro e alla malinconica icona di Bernanke: il trailer di Requiem for a dream?  dal regista di  π - Il teorema del delirio (un cult movie per chi, come me, ama la matematica e i mercati finanziari)

mercoledì 27 aprile 2011

Ma quanto valgono veramente l'oro e l'argento?

La straordinaria corsa dei metalli preziosi, e ancor più, negli ultimi dodici mesi, dell'argento relativamente all'oro, non smette di attirare l'attenzione dei commentatori. In un mare di irrazionalità e di conformismo come sempre si distingue per la sua lucidità l'analisi di Buttonwood: l'oro è visto come un bene rifugio sia nel caso di una crisi di iperinflazione (vista come ineluttabile dai profeti di sventura del debito sovrano dei paesi sviluppati) sia nel caso di uno scenario deflazionistico alimentato da un possibile collasso del sistema bancario.
A differenza degli altri asset le materie prime come l'oro non distribuiscono dividendi e non hanno flussi di cassa: questo rende la loro valutazione molto più difficile di quella di azioni e obbligazioni. Infatti le previsioni oscillano tra scenari superottimisti e superpessimisti:

Standard Chartered says the superbull case is for $4869 an ounce by 2020; Tim Lee of pi Economics, a monetarist, is going for $700 in 12 months' time.
The former editor of The Economist, Bill Emmott, has thrown his hat in with the sceptics. Writing in the Times on Monday (now behind Mr Murdoch's paywall so no link) under the title "The end of the golden age will soon be with us", he dismissed many of the bullish arguments. On inflation, he said that
Western economies do not have the rigid labour markets and strong trade unions that create a real wage-price spiral.
He added that
The dollar has, admittedly, been falling recently but that means that other currencies - the euro, Swiss francs, sterling, the yen - have been rising. So a second argument of the gold bugs, that the price reflects a general disillusionment with paper currencies, doesn't ring true either.
This doesn't seem a very convincing point. To the extent that the dollar falls, other convertible paper currencies have to rise. By and large, they have all been falling relative to gold; gold was Sfr 1126 an ounce at the start of last year, compared with Sfr 1326 now, a rise in Swiss franc terms of almost 18%. Were we back in the days of the gold standard, when each currency was worth a certain amount of gold, the Swiss franc would have been forced off the standard long ago.


Secondo Buttonwood per valutare l'oro è meglio confrontarlo con le altre materie prime, piuttosto che con le valute. Si scopre così che lo scenario della bolla è meno scontanto di quanto non sembri:


gold, a metal in limited supply, is priced in terms of dollars, a paper currency which can be created at will. So it is probably better to view it against real things that the consumer might have to buy. The two most basic needs are food and energy. So the chart shows gold relative to wheat and relative to oil over the last 25 years. (...)
What it doesn't look like is a bubble like the chart of NASDAQ in 1999 and early 2000. There was a vertical take-off in the gold-oil and gold-wheat ratios as the financial crisis occurred, largely because other commodity prices plunged while gold was fairly stable. But oil and wheat have since rebounded so one could see gold's stability in 2008-2009 as a sign of investor confidence that the authorities would avert a deflationary spiral.

domenica 24 aprile 2011

Aggiornamento al 22 aprile 2011

Mentre il prezzo (al netto dell'inflazione) mediano delle case negli U.S.A. prosegue la sua discesa riavvicinandosi ai valori dell'inizio degli anni ottanta, 
i commenti sulla corsa all'oro e sulla stratosferica quotazione dell'argento si sprecano. La colonna settimanale di Jason Zweig sul Wall Street Journal
invita però anche i più entusiasti a un po' di prudenza: 


Does every silver cloud have a dark lining?
Few assets have been hotter lately than silver, which has gained about 160% over the past year.(...)  Money always chases performance, but when returns get this glittery, the chase becomes a frantic sprint.
Zweig osserva come in molti casi i fondi che investono in argento siano scambiati con prezzi che superano anche del 15-20% la quotazione dell'argento fisico sottostante:  In the real world, not many people think of silver as a metal that gets too hot to touch. In the financial world, it seems to be getting hot enough to give unwary investors a scalding
La corsa all'argento e all'oro sostiene i prezzi delle materie prime e si associa alla debolezza cronica del dollaro che questa settimana, dopo un inizio brillante trascinato dalle voci sulla ristrutturazione del debito greco e dalle nubi sull'orizzonte dell'eurozona intensificate dalla vittoria alle elezioni finlandesi della lista anti-euro, ha ripreso la sua inesorabile discesa sull'euro dopo che S&P500 ha detto che beh, tutto sommato, il debito U.S.A. è di tali dimensioni e la confusione sul bilancio così genuinamente bipartisan che l'outlook non può essere positivo! Wow! Che emozioni!

Così  l'indice CRB ha guadagnato lo 0.4% in euro e il cambio euro/dollaro lo 0.9%. Ma anche gli altri asset seguiti settimanalmente da Alfa o Beta? hanno chiuso la settimana positivamente: l'indice S&P500 in euro ha guadagnato lo 0.4%,  l'indice Eurostoxx lo 0.7% l'indice immobiliare globale ha segnato un +0.2% in euro e persino le obbligazioni governative trentennali dell'eurozona un +0.6%.

Questa settimana la strategia top2 guadagna lo 0,6% così come la top3: il drawdown della strategia top2 dal massimo di sette settimane fa è pari al 4,2%; il drawdown della top3 dal massimo del 7 gennaio 2011 scende al 2,0%.

Anche questa settimana non ci sono cambiamenti nell'ordine in classifica degli asset e la strategia top2 continua ad equipesare materie prime e cambio euro/dollaro mentre il portafoglio top3 investe in parti eguali in materie prime, indice S&P500 e cambio euro/dollaro. L'unico asset con tendenza a medio termine negativa sono le obbligazioni governative europee a scadenza trentennale ma segnalo come la tendenza a breve termine sia ora positiva.

In questo post trovate le risposte ad alcune delle domande  più frequenti relative alla metodologia che utilizzo per la costruzione della tabella e dei portafogli che aggiorno settimanalmente.

In questo post ho descritto quali ETF negoziati a Milano  replicano (in positivo o in negativo) gli indici che sono settimanalmente tracciati qui su Alfaobeta. Se volete fare delle analisi da soli, in questo post ho spiegato come procurarsi gratuitamente le serie storiche dei prezzi e dei NAV degli ETF mentre qui potete trovare qualche informazione sui costi di transazione nel mercato dei cambi.

Dall'inizio del 2011 il rendimento (valutato in euro) di un portafoglio che ogni settimana investe nei primi 2 asset (top2) della tabella è pari al -2,1%, se investito nei primi tre asset (top3) il rendimento è stato del  +0.3%. Nell'intero 2009 le stessa strategie avevano reso rispettivamente il 12.2% e il 2.4% e nel 2010 il 22.4% e il 18.2%. Nel primo trimestre del 2011 i rendimenti della top2 e della top3 hanno risentito negativamente della forza dell'euro. Ad esempio il rialzo dell'euro è stato tale da annullare completamente la buona performance della borsa statuinitense: se ne sono accorti i grandi gestori di ETF che hanno immesso sul mercato ben tre prodotti che replicano l'indice S&P500 con una copertura (parziale) del rischio cambio:
Rbs Market Access S&P 500 Eur Hedged, , Db X-Trackers S&P500 Eur Hedged Etf (3c) e Ishares S&P500 Monthly Eur Hedged.
Chi volesse coprire il rischio di cambio ha ora a disposizione anche due ETN negoziati a Milano: EUS3.MI consente di prendere una posizione al rialzo sul cambio dollaro/euro con leva 3x, mentre USE3.MI corrisponde a una posizione rialzista sul cambio euro/dollaro con leva 3x.
Ci sono due scelte possibili: la prima, meno aggressiva, è di effettuare la copertura del rischio cambio ogniqualvolta l'euro si colloca nel portafoglio della strategia top2 o top 3. Una seconda possibilità è quella di
coprire il rischio cambio se l'euro ha tendenza di medio periodo positiva. L'assoluta mancanza di tempo in questo periodo mi ha impedito di fare un backtest ma spero di farlo in un prossimo futuro e non mancherò di aggiornarvi sui risultati.

Nella figura è raffigurato l'andamento di un euro investito nelle due strategie dal 3 gennaio 2009 ad oggi.


Il rendimento annuale composto della strategia top2 è del 14.0%, con una volatilità del 12%, un massimo drawdown del 7.6% e un indice di Sharpe superiore a 1.

Il rendimento annuale composto della strategia top 3 è pari all'8.7%, con una volatilità del 12%, un massimo drawdown del 15.1% e un indice di Sharpe superiore a  0.5.

La strategia che investe nei primi due asset a condizione che la tendenza di medio periodo sia positiva, e in contanti nel caso contrario, ha reso nell'intero 2009 il 13.9%. Nel 2010 ha coinciso con la top2 con l'eccezione di due sole settimane (questa e questa): la performance complessiva per il 2010 è stata leggermente peggiore della top2, con un +18.6%.

La strategia che semplicemente investe in parti uguali in tutti e 6 gli asset seguiti settimanalmente da Alfaobeta
ha chiuso la settimana in progresso dello 0.5%. La strategia ha reso nel 2010 il 12.6% con una volatilità del 10% mentre dall'1 gennaio 2009 ad oggi ha reso il 34.1% con un massimo drawdown del 14.8%: l'ultimo massimo è stato raggiunto il 21 febbraio scorso e da allora il drawdown è pari allo 0.8%. Il rendimento dal primo gennaio 2011 è stato dell'1.5%. Il portafoglio top2 ha reso il 34.9% dall'1 gennaio 2009 a oggi, con un massimo drawdown del 7.6%: l'ultimo massimo è stato raggiunto il 7 marzo scorso e da allora il drawdown è del 4.2%. Il rendimento del portafoglio top2 dal primo gennaio 2011 a oggi è stato pari al -2.1%.
La strategia che settimanalmente investe il capitale dividendolo in parti uguali negli asset che hanno una tendenza di medio periodo positiva (una versione più aggressiva della strategia di Faber che invece ripartisce il capitale tra liquidità e gli asset con tendenza di medio periodo positivo) ha chiuso questa settimana con un +0.5%, nel 2010 ha avuto un rendimento pari al 12.1% e da inizio 2009 ad oggi ha reso il 26.4%, con un massimo drawdown inferiore al 7%: l'ultimo massimo si è avuto il 21 febbraio scorso e il drawdown attuale è pari allo 0.9%. Il rendimento dal primo gennaio 2011 a oggi è stato pari al +1.5%.

E' bene ricordare che i rendimenti calcolati non tengono neppure conto dei costi di transazione e del prelievo fiscale. Mi preme comunque sottolineare che le analisi e le simulazioni descritte in questo blog sono da considerarsi sempre e comunque risultati teorici e relativi al passato. Chiunque decidesse di utilizzare le strategie descritte o qualsiasi altra informazione tratta da questo blog per decisioni di investimento se ne assume completamente la responsabilità.

Ecco l'aggiornamento al 22 aprile 2011 e Buona Pasqua a tutti i lettori di Alfa o Beta?


giovedì 21 aprile 2011

1500 dollari l'oncia

Nuovo record per la quotazione dell'oro: oltre 1500 dollari l'oncia!  Con la complicità della debolezza del dollaro e dei timori legati al debito sovrano nei paesi sviluppati: 

The ICE dollar index, which tracks the dollar against a trade-weighted basket of foreign currencies, was recently at 74.339, down from 75.072 late Tuesday in New York.
Meanwhile, the euro hit a 13-month high against the dollar, trading above $1.4521 for the first time since January 2010. The euro was recently at $1.4528, up from $1.4334 late Tuesday in New York.
"The dollar had managed to stage a bit of a rally over the last couple of days and is now sitting at new lows for the year against the euro, which is naturally putting a bid under (gold)," said Sterling Smith, an analyst with Country Hedging.
Investors tend to favor gold as a hedge against currency volatility and a store of value due to the metal's historic role as a currency alternative. 
 
L'argento sta inseguendo i record dell'oro, anche se non è ancora riuscito a superare i massimi raggiunti trent'anni fa:
Silver futures followed gold's lead, with the most-active May delivery contract setting a fresh record at $44.825 per troy ounce, far outpacing the 1980 most active contract high of $41.50.
Silver for April delivery had not traded at 9:27 a.m., but the contract's last trade was well below the 1980 front-month record of $50.360.

I grafici che vi riporto qui sotto vi consentono di confrontare i prezzi dell'oro in dollari, euro e franchi svizzeri  negli ultimi 5 anni.

 



Se siete investitori davvero for the long run troverete interessanti i due grafici qui sotto, tratti dal sito http://www.chartsrus.com/