domenica 23 gennaio 2011

Aggiornamento al 21 gennaio 2011

Una settimana che ha visto una vistosa correzione delle small cap USA a favore delle azioni a grandissima
capitalizzazione. Lunedì Wall Street era chiusa, festeggiava il Martin Luther King Day, e le borse europee
hanno visto una modesta correzione, cancellata il giorno successivo sull'onda del buon esito delle aste di titoli di Stato spagnoli e greci e all'indice Zew tedesco risultato migliore delle attese.
Mercoledì Moody’s annuncia di avere assegnato il rating più elevato al primo prestito da 3-5 mld che sarà lanciato dall’Efsf per aiutare l’Irlanda. Fitch promuove i conti dell’Italia dicendosi non preoccupata dall’indebitamento. Di tutt'altro tono i commenti sul rating per gli U.S.A.: Standard&Poor’s si attende che il rating AAA possa venir messo sotto pressione se il governo non presenterà quantoprima un piano credibile di riduzione del deficit. La notizia butta benzina sul fuoco dell'euro che supera così quota 1.35 per la prima volta nel 2011.
Il Portogallo archivia con successo la sua seconda emissione del 2011 collocando titoli di Stato con scadenza a un anno a rendimenti sensibilmente più bassi rispetto a dicembre (poco superiori al 4% contro il 5.3% di un mese fa).
Un giovedì nervoso per le borse, a partire dal tonfo di Shaghai (-2,95%) spaventata dall'inflazione per proseguire con Wall Street in calo per il secondo giorno consecutivo. In Europa inizia la caccia alla sicurezza
delle megacaps, con l'indice Eurostoxx50 pressochè invariato al contrario dell'indice Stoxx600 in calo di quasi l'1.2%. Venerdì l’indice Ifo tedesco ha fornito agli investitori l’ennesima conferma che la ripresa economica
è ragionevolmente solida e più vivace delle previsioni.

Nel complesso dunque la settimana ha confermato la corsa delle azioni a grande capitalizzazione e dell'euro. La forza dell'euro penalizza però gli asset valutati in dollari, con l'indice CRB valutato in euro che segna un -1.0% e l'indice S&P500 che valutato in euro ha addirittura perso il 2%. E' andata molto peggio alle small cap USA che questa settimana hanno perso il 4.5% in dollari e oltre il 6% in euro. Anche l'indice immobiliare globale chiude la settimana in rosso con un  -2.0% in euro. L'indice Eurostoxx50 chiude la settimana con un notevole  +1.6% che lo porta a un +6.2% da inizio anno, l'indice Eurostoxx ha segnato un rialzo più modesto con un +0.8% settimanale e +4.5% da inizio anno. Continua la discesa delle obbligazioni governative europee con scadenza trentennale che questa settimana lasciano sul terreno lo 0.5%.


Questa settimana la strategia top2 perde l'1.5%  e la top3 perde l'1.6%. Il drowdown dai massimi storici raggiunti il 7 gennaio 2011 è rispettivamente pari al 2.1% e al 2.8%.

L'ordine in classifica degli asset questa settimana non vede cambiamenti, e la composizione del portafoglio delle strategie top2 e top3 rimane invariata: la prima continua a suddividere il capitale in parti uguali tra le materie prime (CRB) e le azioni U.S.A. (S&P500); la top 3 lo suddivide in tre parti uguali, aggiungendo ai due asset precedenti l'indice del mercato immobiliare (Ftse EPRA/NAREIT Global). Il cambio euro/dollaro ha la tendenza a medio termine positiva di nuovo, annullando il segnale negativo della settimana scorsa e confermando quello della settimana precedente. E' chiaro che in questo momento il cambio euro/dollaro è molto volatile, staremo a vedere se ci saranno ulteriori cambiamenti nella tendenza di medio periodo nelle prossime settimane. L'unico asset con tendenza a medio termine negativa sono le obbligazioni governative europee a scadenza trentennale.

In questo post trovate le risposte ad alcune delle domande  più frequenti relative alla metodologia che utilizzo per la costruzione della tabella e dei portafogli che aggiorno settimanalmente.
In questo post ho descritto quali ETF negoziati a Milano  replicano (in positivo o in negativo) gli indici che sono settimanalmente tracciati qui su Alfaobeta. Se volete fare delle analisi da soli, in questo post ho spiegato come procurarsi gratuitamente le serie storiche dei prezzi e dei NAV degli ETF mentre qui potete trovare qualche informazione sui costi di transazione nel mercato dei cambi.


Dall'inizio del 2010 il rendimento (valutato in euro) di un portafoglio che ogni settimana investe nei primi 2 asset (top2) della tabella è pari al 22.2%, se investito nei primi tre asset (top3) il rendimento scende al 17.6%. Nell'intero 2009 le stessa strategie avevano reso rispettivamente il 12.2% e il 2.4%.

Nella figura è raffigurato l'andamento di un euro investito nelle due strategie dal 3 gennaio 2009 ad oggi.

Il rendimento annuale composto della strategia top2 è del 16.8%, con una volatilità del 12.3%, un massimo drawdown del 7.6% e un indice di Sharpe circa 1.2

Il rendimento annuale composto della strategia top 3 è pari al 9.3%, con una volatilità del 12.5%, un massimo drawdown del 15.1% e un indice di Sharpe circa 0.7


La strategia che investe nei primi due asset a condizione che la tendenza di medio periodo sia positiva, e in contanti nel caso contrario, ha reso nell'intero 2009 il 13.9%. Nel 2010 ha coinciso con la top2 con l'eccezione di due sole settimane (questa e questa): la performance complessiva per il 2010 è stata leggermente peggiore della top2, con un +18.6%.

La strategia che semplicemente investe in parti uguali in tutti e 6 gli asset seguiti settimanalmente da Alfaobeta ha reso nel 2010 il 12.6% con una volatilità del 10%. Questa settimana la strategia ha perso lo 0.6% mentre  dall'1 gennaio 2009 ad oggi ha reso il 33.4% con un massimo drawdown del 14.8%. Nello stesso periodo il portafoglio top2 ha reso il 37.5% con un massimo drawdown del 7.6%. La strategia che settimanalmente investe il capitale dividendolo in parti uguali negli asset che hanno una tendenza di medio periodo positiva ha perso questa settimana lo 0.6%, nel 2010 ha avuto un rendimento pari al 12.1% e da inizio 2009 ad oggi ha reso il 25.6%, con un massimo drawdown inferiore al 7%.

E' bene ricordare che i rendimenti calcolati non tengono neppure conto dei costi di transazione e del prelievo fiscale. Mi preme comunque sottolineare che le analisi e le simulazioni descritte in questo blog sono da considerarsi sempre e comunque risultati teorici e relativi al passato. Chiunque decidesse di utilizzare le strategie descritte o qualsiasi altra informazione tratta da questo blog per decisioni di investimento se ne assume completamente la responsabilità.

Ecco l'aggiornamento al 21 gennaio 2011.

5 commenti:

Francesco ha detto...

Per caso se da qualche parte sul web siano scaricabili in formato xls gli indici settoriali della borsa italiana?

Grazie in anticipo per la risposta.

Stefano Marmi ha detto...

Su euroinvestor.it: ad esempio qui trova il link per i dati storici del FTSE Italia All-Share Insurance

http://www.euroinvestor.it/Stock/ShowHistorical.aspx?StockId=2060954

Francesco ha detto...

Ottimo, grazie mille.

VEdo però non sono profondissimi, sa per caso se è possibile estenderne la profondità?

Grazie
Francesco

Francesco ha detto...

Mi rileggevo il modo in cui viene stilata la classifica; mi sfugge una cosa:

a cosa serve calcolare tendenza e pendenza? mi par di capire che cmq la classifica venga stilata sulla base dei percentili rispettivi di ciascuna asset class o sbaglio?

Stefano Marmi ha detto...

Caro Francesco,

non saprei indicare dove trovare serie di più lunga durata per gli indici settoriali italiani. Penso tuttavia che un buon posto dove cercarle sia sul sito dell'ufficio studi di Mediobanca:

http://www.mbres.it/ita/index.htm

Sulle tabelle: sì l'ordine in classifica usa i percentili e basta.

Cordiali saluti