Si parla di high frequnecy trading e di flash crash oggi su Nova , il supplemento di scienza e tecnologia del Sole 24 Ore. L'icona scelta per il servizio e' la farfalla dell'attrattore di Lorenz...sono contento che i sistemi dinamici contribuiscano alla costruzione dell'immaginario collettivo! Qui potete leggere l'articolo di Lops e Larizza dedicato al trading ad alta frequenza. Del flash crash invece ci occupiamo Fabrizio Lillo ed io in un articolo di cui vi riproduco l'incipt...
«Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della velocità»: così scriveva Marinetti nel «Manifesto del Futurismo», all'alba del XX secolo. L'esaltazione della tecnica e della velocità oggi caratterizza più la finanza che l'arte. Nel primo decennio del XXI secolo i mercati finanziari hanno infatti abbracciato piattaforme tecnologiche che consentono agli scambi di avvenire migliaia di volte al secondo. Per poter sfruttare sofisticate strategie di trading ad alta frequenza (Hft, acronimo di high frequency trading) è necessaria la collocazione fisica dei computer in prossimità dei mercati e impiegare algoritmi ad altissime prestazioni per identificare piccole anomalie nei prezzi ed eliminarle il più rapidamente possibile. Il profitto ottenuto da ogni singola transazione è di solito assai magro, ma l'enorme numero di compravendite rende il business molto profittevole. È raro che una posizione sia mantenuta per tempi superiori ai pochi minuti: secondo alcune analisi negli Usa un'azione viene rivenduta in un tempo medio di 22 secondi. Anche se l'Hft è usato solo dal 2% delle società mobiliari Usa, queste sono tuttavia responsabili di oltre il 70% del volume azionario negli Usa e del 40% in Europa. Questi numeri sono inferiori ma in forte crescita su altri beni finanziari.
...il resto lo trovate qui.
giovedì 19 maggio 2011
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