martedì 17 maggio 2011

I derivati e il rischio sistemico

I mercati finanziari, così come quelli assicurativi, hanno tra i loro scopi fondamentali quello di consentire una più efficiente allocazione del rischio. Negli ultimi decenni i derivati sono stati il mezzo preferito sia 
per la gestione che per la condivisione del rischio tra agenti diversi. La crisi finanziaria del 2007-2008
ha reso evidenti alcuni limiti di questo approccio. Qui sotto potete leggere la presentazione 
su questo argomento che ho fatto oggi al convegno EDHEC-ICFR dedicato alla gestione del rischio di impresa
nelle imprese assicurative. La presentazione si basa su un modello che Fulvio Corsi, Hykel Hosni ed io stiamo sviluppando alla Scuola Normale. In sostanza diamo una definizione di derivato "cooperativo" o "socialmente utile" 
quando la sua introduzione nel mercato consente un output aggregato dell'economia superiore (o uguale) senza aumentare (o diminuendo) il rischio sistemico del quale diamo anche una definizione molto (anzi troppo!!) semplice. Alla prova dei fatti alcuni derivati possono essere cooperativi altri invece decisamente no...
Se siete curiosi di saperne un po' di più potete leggere un primo articolo (poco tecnico) qui. 
Se invece siete stanchi andate qui (seguite il mio consiglio: andateci anche se non siete stanchi!) dove  troverete altre vignette come quella che ho messo qui accanto, intitolata CONDITIONAL RISK (ne ho cercata una dedicata al rischio sistemico ma non l'ho trovata purtroppo!)
edhec_marmi

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