venerdì 21 ottobre 2011

Caro o a buon mercato? La valutazione dei mercati americani ed europei

Nel video qui sotto John Bogle, il fondatore di Vanguard e uno dei fondatori della moderna industria finanziaria, discute la valutazione attuale dei mercati azionari (un tema da lui affrontato anche in questo articolo sul Wall Street Journal di un mesetto fa). Ecco quanto prevede per i prossimi dieci anni a partire dalle valutazioni attuali:


The dividend yield you know; today’s dividend yield is a known fact. Earnings growth tends to be very similar to the rate of GDP growth at around 5%, 6%, and that's nominal. So we've got to be careful about that. And P/Es if they are over 20, the odds are great that they will be lower at the end of the decade, and if they are under 10 or 12, the odds are they will be much higher at the end of the decade.
So we know much more than we think we know. And using that analysis, I'd say the 2%-plus dividend yield, let’s say a 5% or 6% earnings growth, let’s call it a 7% return, and maybe a loss of a point in a lower P/E, or maybe not. So putting it all together, you get around a 7% forecast outlook for stocks, which is not bad, because you are going to double your money, in nominal terms again, double your money over a decade if we are fortunate to get that 7% return. That's well below the historical norm, however, of 9%. And I think that's reasonable, if only because the dividend yield, a crucial part of this, is, over the long term, 5%, over 100 years, and now it's 2.25%. So that suggests lower returns in the future.






Il punto critico dell'analisi qui sopra è l'idea che l'economia cresca al ritmo del 5-6% nominale nei prossimi 10 anni: Con l'inflazione USA intorno al 3% significa una crescita reale del 2-3%. Possibile ma non scontato, vista la situazione attuale e le magre prospettive dell'età del deleveraging che dovremo affrontare nei prossimi anni.

L'Europa, se riuscisse a superare i suoi problemi almeno in parte, potrebbe essere in una situazione molto migliore: il dividend yield è considerevolmente più alto, circa il 4%. Purtroppo il tasso di crescita reale del GDP è stato storicamente decisamente inferiore: nei 20 anni che separano il 1990 dal 2010 gli USA sono cresciuti a un tasso reale pari al 2,4% annuo mentre il Regno Unito ha avuto una crescita reale del 2%, la Germania dell'1% e la Francia appena dello 0,8%. Abbastanza per quasi cancellare l'extra-rendimento che viene dal dividend yield. D'altra parte i mercati europei vedono in questo momento dei multipli prezzo/utili decisamente bassi (tra 8 e 10) e un'espansione del multiplo del 50% su 10 anni (assestandosi così tra 12 e 15) aggiungerebbe un 2% annuo al rendimento atteso. In conclusione: con un po' di fortuna, se la crescita reale dell'economia sarà almeno pari all'1%, nel prossimo decennio l'Europa potrebbe mettere a segno un rendimento reale del 7% !!
Un po' di ottimismo viene anche dalla stima dei rendimenti attesi dei mercati degli analisti di GMO 
che per i prossimi sette anni prevedono un rendimento reale delle large cap americane intorno al 3%, poco inferiore al 7% nominale previsto da Bogle, ma si aspettano un rendimento reale annuo superiore al 7% dalle azioni a grande capitalizzazione dei mercati sviluppati e dei mercati emergenti.

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