La Voce di oggi pubblica due articoli sul debito della Grecia: in uno di questi viene svolto un confronto con quello italiano dal quale sembrerebbe che le nostre finanze, a differenza di quelle greche, potrebbero beneficiare molto della ripresa economica e dall'aumento dell'inflazione.
L'euro si indebolisce ulteriormente rispetto al dollaro, avvicinandosi a quota 1,45: una parziale spiegazione potrebbe venire dal dato sorprendente sull'inflazione USA di novembre e sulle attese di possibili reazioni della Fed domani. Scrive il New York Times di oggi: Although the market does not anticipate any changes in the Fed’s current policy of holding interest rates near zero, even a slight change in the Fed’s tone can cause an impact on investor sentiment as cheap money has been one of the main agents of the stock market’s rally.
Forse però l'euro risente anche dell'attenzione ritrovata per i P.I.G.S. (Portugal, Italy, Greece and Spain): John Mauldin torna oggi sulla questione, dopo averla affrontata in dettaglio già all'inizio di quest'anno.
mercoledì 16 dicembre 2009
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