Il rally del petrolio e la correzione delle borse: ecco la settimana in una riga. Le borse che peraltro in Europa hanno funzionato a singhiozzo: martedì Piazza Affari è rimasta KO, colpa del software che putroppo è diverso da quello usato a Londra, giovedì è stata la volta della City...sempre colpa del software, che putroppo è diverso da quello usato a Milano...e mercoledì per un'ora a Parigi non riuscivano a calcolare l'indice CAC40, cioè a fare una media ponderata dei prezzi, mah...La crisi libica sembra aver catalizzato quella correzione che in molti si aspettavano da mesi: l'indice S&P500 ha perso l'1.7% grazie al rimbalzo di venerdì, mentre è andata peggio alle azioni europee: l'Eurostoxx50 ha perso il 2.8% e ha chiuso nuovemente sotto quota 3000, il Nikkei ha perso il 2.9% e Milano in quattro giorni (martedì è riuscita ad aprire solo un'oretta) ha perso oltre il 3%. Unico vincitore indsicusso della settimana: il petrolio, con il Brent che ha chiuso l'ottava a 111,53$ al barile mettendo a segno un +8,9% sulla chiusura settimanale precedente. La Libia produce solo il 2% del petrolio mondiale, ma la sua produzione è di qualità superiore e l'effetto della rivolta (sacrosanta) anti-Gheddafi si è fatto sentire subito, con i prezzi alla pompa che in Italia sono ben oltre 1,5 euro al litro e negli USA marciano decisi verso i 3,5 dollari al gallone.
Tra gli asset settimanalmente seguiti da Alfa o Beta? chiudono la settimana in rialzo l'indice CRB (+2,3% in euro) l'euro (+0,4%) e le obbligazioni governative trentennali (+0.3%) mentre la correzione si fa sentire oltre che sulle azioni (-2.2% l'indice S&P500 in euro e -2.6% l'indice Eurostoxx) anche sull'indice immobiliare globale (-2.2% in euro).
L'ordine in classifica degli asset questa settimana è invariato, l'aumento del prezzo del petrolio e la correzione delle borse ha rinforzato il primato dell'indice CRB sull'indice S&P500. Sono invece quasi alla pari l'indice EuroStoxx, l'indice immobiliare globale FTSE EPRA/NAREIT e il cambio euro/dollaro: di questi tre è l'euro ad avere la tendenza di breve periodo più rialzista, il che potrebbe precludere a un sorpasso ai danni degli altri due già dalla prossima settimana.
La composizione dei portafogli delle strategie top2 e top 3 rimane invariata: la prima continua a suddividere il capitale in parti uguali tra le materie prime (CRB) e le azioni U.S.A. (S&P500); la top 3 lo suddivide in tre parti uguali, aggiungendo ai due asset precedenti l'indice Eurostoxx. L'unico asset con tendenza a medio termine negativa sono le obbligazioni governative europee a scadenza trentennale.
In questo post trovate le risposte ad alcune delle domande più frequenti relative alla metodologia che utilizzo per la costruzione della tabella e dei portafogli che aggiorno settimanalmente.
In questo post ho descritto quali ETF negoziati a Milano replicano (in positivo o in negativo) gli indici che sono settimanalmente tracciati qui su Alfaobeta. Se volete fare delle analisi da soli, in questo post ho spiegato come procurarsi gratuitamente le serie storiche dei prezzi e dei NAV degli ETF mentre qui potete trovare qualche informazione sui costi di transazione nel mercato dei cambi.
Dall'inizio del 2010 il rendimento (valutato in euro) di un portafoglio che ogni settimana investe nei primi 2 asset (top2) della tabella è pari al 25.0%, se investito nei primi tre asset (top3) il rendimento scende al 19.4%. Nell'intero 2009 le stessa strategie avevano reso rispettivamente il 12.2% e il 2.4%.
Nella figura è raffigurato l'andamento di un euro investito nelle due strategie dal 3 gennaio 2009 ad oggi.
Il rendimento annuale composto della strategia top2 è del 17.2%, con una volatilità del 12.2%, un massimo drawdown del 7.6% e un indice di Sharpe circa 1.3
Il rendimento annuale composto della strategia top 3 è pari al 9.7%, con una volatilità del 12.3%, un massimo drawdown del 15.1% e un indice di Sharpe circa 0.6
La strategia che semplicemente investe in parti uguali in tutti e 6 gli asset seguiti settimanalmente da Alfaobeta
ha chiuso la settimana con un -0.6%. La strategia ha reso nel 2010 il 12.6% con una volatilità del 10% mentre dall'1 gennaio 2009 ad oggi ha reso il 34.9% con un massimo drawdown del 14.8%. Nello stesso periodo il portafoglio top2 ha reso il 40.8% con un massimo drawdown del 7.6%. La strategia che settimanalmente investe il capitale dividendolo in parti uguali negli asset che hanno una tendenza di medio periodo positiva (una versione più aggressiva della strategia di Faber che invece ripartisce il capitale
tra liquidità e gli asset con tendenza di medio periodo positivo) ha chiuso negativamente questa settimana con un -0.8%, nel 2010 ha avuto un rendimento pari al 12.1% e da inizio 2009 ad oggi ha reso il 27.2%, con un massimo drawdown inferiore al 7%.
E' bene ricordare che i rendimenti calcolati non tengono neppure conto dei costi di transazione e del prelievo fiscale. Mi preme comunque sottolineare che le analisi e le simulazioni descritte in questo blog sono da considerarsi sempre e comunque risultati teorici e relativi al passato. Chiunque decidesse di utilizzare le strategie descritte o qualsiasi altra informazione tratta da questo blog per decisioni di investimento se ne assume completamente la responsabilità.
Ecco l'aggiornamento al 25 febbraio 2011.
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