lunedì 6 febbraio 2012

Aggiornamento al 3 febbraio 2012

Davvero un buon inizio d'anno: negli USA da inizio anno l'indice Dow Jones ha guadagnato il 4% ma le Small Caps (indice Russell 2000) hanno guadagnato il 9,7%. Ancora meglio il Nasdaq con un +9,8% e una chiusura ai massimi dal dicembre 2000. In Europa l'indice Stoxx 600 ha guadagnato l'8,2% da inizio anno e l'indice Eurostoxx il 9,7%. Sembra che i mercati si siano convinti che il peggio della crisi sia alle nostre spalle. Non la pensa così Martin Wolf che scriveva così sul Financial Times qualche giorno fa

Does this mean the eurozone crisis is over? Absolutely not. The ECB has saved the eurozone from a heart attack. But its members face a long convalescence, made worse by the insistence that fiscal starvation is the right remedy for feeble patients.
Last week’s downgrading of its forecasts by the International Monetary Fund shows the dangers. The IMF now forecasts a recession in the eurozone this year, with a decline of 0.5 per cent in overall gross domestic product. GDP is forecast to fall sharply in Italy and Spain, and stagnate in France and Germany. This is a terrible environment for countries seeking to cut fiscal deficits. Forecasts are far from satisfactory for other high-income countries. But the eurozone is the most dangerous part of the world economy: only there do we see important governments – Italy and Spain – menaced by a loss of creditworthiness.
Elsewhere, governments of high-income countries can continue to support their economies, largely because they possess a central bank and an adjustable exchange rate. This combination has given them the ability to run large fiscal deficits. In post-crisis conditions, such deficits are both the natural counterpart and the principal facilitator of necessary private sector deleveraging.


Il miglioramento della situazione è però stato sostanziale, con le banche europee che dopo mesi di astinenza forzata sembrano nuovamente capaci di finanziarsi anche sul mercato obbligazionario. In ripresa anche alcune materie prime, in primo luogo i metalli. Secondo il Wall Street Journal Copper, aluminum and other industrial metals that can serve as manufacturing barometers shot up by double digits in percentage terms in January, led by tin's 29% gain. Precious metals also have climbed sharply, with gold up 11% and silver 19% in 2012. And prices for vital crops are rising, with corn up 10% and wheat 15% since mid-December.
The gains are a striking reversal from last year's fourth quarter, when commodity prices tanked along with other risky assets as concern mounted about Europe's troubles. At their December lows, copper and corn had both fallen 12% from their peaks for the quarter, oil had dropped 9%, and gold was down 14%. Tin had shed 19% of its value.

La sensazione di miglioramento della crisi dell'eurozona ha premiato l'indice Eurostoxx, questa settimana in rialzo del 3,4%, e le obbligazioni dell'eurozona (+2,6%) ma non l'euro, in leggero ribasso sul dollaro (-0,5%). Buoni i progressi anche dell'indice SP500 (+1,5% in euro) e dell'indice immobiliare globale (+1,3% in euro) mentre le materie prime hanno chiuso pressochè invariate in dollari, registrando un calo dello 0,7% in euro. 
Le strategie  top2  e top3 questa settimana hanno rispettivamente guadagnato l'1,7% e l'1,8%. Nel 2009 le stessa strategie avevano reso rispettivamente il 12.2% e il 2.4%, nel 2010 il 22.4% e il 18.2% mentre hanno chiuso negativamente il 2011 (-13,2% e -6,6%).

La strategia che investe negli asset con  tendenza di medio periodo positiva questa settimana  ha guadagnato l'1,8%. Positivo il 2009 +11,7%  e il 2010 con un rendimento pari al +12.1% leggermente negativo invece il 2011 con un -3,3%. Il rendimento annualizzato composto nel triennio è pari al  +6,7%, con un massimo drawdown del 9.2% e volatilità 10.4%.

La tabella qui sotto riassume il profilo rischio/rendimento delle tre strategie negli ultimi 3 anni:


Nella figura è raffigurato l'andamento di un euro investito nelle tre strategie dal 3 gennaio 2009 ad oggi.


E' bene ricordare che i rendimenti calcolati non tengono neppure conto dei costi di transazione e del prelievo fiscale. Mi preme comunque sottolineare che le analisi e le simulazioni descritte in questo blog sono da considerarsi sempre e comunque risultati teorici e relativi al passato. Chiunque decidesse di utilizzare le strategie descritte o qualsiasi altra informazione tratta da questo blog per decisioni di investimento se ne assume completamente la responsabilità.

Non ci sono cambiamenti di rilievo nella classifica settimanale degli asset: il primo posto è  occupato dalle obbligazioni trentennali dell'eurozona mentre al secondo posto troviamo l'indice SP500 e al terzo l'indice immobiliare globale. Da questa settimana anche l'indice Eurostoxx ha la tendenza di medio periodo positiva. Tutti gli asset hanno la tendenza di breve periodo positiva. Il portafoglio della strategia top2 investe il capitale dividendolo al 50%  nelle obbligazioni trentennali dell'eurozona e al 50% nell'indice SP500. La top3  mantiene la composizione della settimana scorsa e riserva  1/3 del capitale all'indice SP500, 1/3 alle obbligazioni trentennali dell'eurozona e 1/3 all'indice immobiliare globale. La strategia che investe negli asset che hanno una tendenza di medio periodo positiva dividerà il capitale in quattro parti uguali tra obbligazioni trentennali dell'eurozona, indice SP500, indice immobiliare globale e indice Eurostoxx.

In questo post trovate le risposte ad alcune delle domande  più frequenti relative alla metodologia che utilizzo per la costruzione della tabella e dei portafogli che aggiorno settimanalmente.
In questo post ho descritto quali ETF negoziati a Milano  replicano (in positivo o in negativo) gli indici che sono settimanalmente tracciati qui su Alfaobeta. Se volete fare delle analisi da soli, in questo post ho spiegato come procurarsi gratuitamente le serie storiche dei prezzi e dei NAV degli ETF mentre qui potete trovare qualche informazione sui costi di transazione nel mercato dei cambi.

Ecco l'aggiornamento al 3 febbraio 2012.

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