martedì 5 giugno 2012

La crisi dell'eurozona ha aiutato la Germania a conservare la AAA

Come mai la Germania ha mantenuto un rating AAA e gli U.S.A. lo hanno perso?

La domanda non è accademica: le condizioni del debito sovrano dei due paesi sono confrontabili, benchè la traiettoria recente del debito sia stata meno virtuosa negli Stati Uniti.

Se si tiene conto però del peso che il debito pubblico complessivo (includendo le pensioni) ha relativamente al reddito disponibile, la situazione tedesca non è molto migliore di quella del Belgio e persino dell'Italia, e addirittura nettamente peggiore di Portogallo, Spagna e Grecia (si veda la tabella qui accanto, tratta da  http://workforall.net/CDS-Credit-default-Swaps.html), una situazione assolutamente diversa da quella degli U.S.A.
Ciononostante i mercati si fidano della Germania e ne amano le emissioni obbligazionarie al punto da prestare
 soldi per due anni senza chiedere nulla in cambio, nemmeno un pochino di interesse. Certo, la Germania deve attingere assai meno ai mercati per rifinanziare il proprio debito nel 2012-2013, con solo il 9-10% del GDP offerto sui mercati obbligazionari contro il 30% degli U.S.A. (che pure riescono ad approvigionarsi a tassi bassissimi, con buona pace di chi invoca i bond vigilantes per punire la dissennatezza finanziaria delle amministrazioni U.S.A. degli ultimi anni). 

Una possibile spiegazione è che la crisi dell'eurozona abbia provocato una fuga verso il Bund come bene rifugio, unico asset percepito come veramente risk-free tra quelli denominati in euro (o almeno come la migliore approssimazione di un asset risk-free disponibile sul mercato), segnalando quindi sul mercato obbligazionario un miglioramento del rating del debito sovrano tedesco proprio mentre sul mercato dei Credit Default Swaps si assisteva a un deterioramento del merito creditizio. E' questo fenomeno, leggibile sulla dinamica congiunta dei CDS e delle obbligazioni, che ha segnato il divorzio tra la Germania e gli USA e che ha reso possibile il downgrade del debito americano mentre quello tedesco ha mantenuto la AAA. Se vi ho incuriosito, e volete comprendere meglio il meccanismo della divergenza tra la dinamica del merito creditizio (implicito nelle quotazioni di mercato) degli USA e della Germania potete leggere questo articolo (in collaborazione con Niccolò Cottini e Aldo Nassigh) nel quale analizziamo la dinamica degli spread dei CDS e delle obbligazioni negli ultimi 5 anni e dal quale ho tratto le due figure riprodotte qui sotto. 

Nella prima si riassumono i movimenti di Germania, Stati Uniti e Francia in un piano i cui due assi coordinati misurano gli spread delle obbligazioni  quinquennali con il LIBOR (in ordinata) e quello del Credit Default Swap pure con scadenza quinquennale (in ascissa). La differenza del comportamento tra la Germania e gli altri due paesi durante la crisi dell'Eurozona è evidente: solo in questo caso l'aumento del CDS quinquennale si accompagna ad una vistosa riduzione dei tassi obbligazionari (ancora una volta guidato dall'affannosa corsa verso un investimento risk-free denominato in euro). Nella figura qui sotto ci concentriamo sul confronto tra USA e Germania, riportando 923 osservazioni giornaliere (dal settembre 2008 al marzo 2012): senza il calo dei tassi un downgrade della Germania sarebbe stato difficilmente evitabile.

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