giovedì 1 dicembre 2011

La (in)stabilità finanziaria secondo la Banca d'Inghilterra

Il rapporto appena pubblicato della Banca d'Inghilterra dedicato alla stabilità finanziaria è molto interessante:  tra i temi affrontati spicca la discussione dei problemi connessi alla  metodologia per il calcolo ponderato secondo il rischio degli asset delle banche (alla questione Alfa o Beta? ha recentemente dedicato questo post). Anche la BoE osserva come

The importance of looking at a range of solvency indicators was highlighted by the failure of Dexia in October 2011. At end-2010, Dexia reported a core Tier 1 capital ratio of 12.1%, with a projected fall to 10.4% under the June 2011 European Banking Authority (EBA) adverse stress-test scenario. But it also had a leverage ratio of more than 60 times equity. Shortly after the tests it required capital support from the French and Belgian governments.
e ancora:
Reported RWAs can be opaque not only to market participants, but also to regulators. The experience with the use of internal models for credit risk in the banking book — the internal ratings-based (IRB) approach — highlights some of these concerns. In part, this is because of the large number and high degree of complexity of models employed by banks. For example, a single bank might employ more than 100 models merely to calculate credit risk capital charges in the banking book.
Il rapporto si occupa anche del deterioramento della stabilità finanziaria avvenuto negli ultimi mesi dovuto soprattutto alla crisi dell'eurozona:

The outlook for financial stability has deteriorated materially since June. Over the past three years,UK banks have strengthened their resilience. But progress in building capital has slowed and recentstrains in term funding markets are increasing refinancing risk. The deteriorating situation in the euro area presents the most significant and immediate threat to UK financial stability. Market concerns about the sustainability of debt positions have spread from the periphery to some other euro-area countries, interacting with vulnerabilities in banking systems and a weakening growth outlook. These stresses could lead banks across Europe to tighten credit conditions further, exacerbating an adverse feedback loop of weakening economies and deteriorating bank asset quality.

Secondo il Sole 24 Ore, che titola Bank of England si prepara a eventualità default euro  il governatore della Banca d'Inghilterra peraltro

 ha avvertito oggi che, anche se l'intervento concertato di sei banche centrali sembra avere temporaneamente placato i mercati, «i Governi devono ancora affrontare le cause scatenanti» della crisi e alla fine «non possono essere le autorità nazionali a risolvere questi problemi più vasti». Il clima economico attuale è «eccezionalmente minaccioso», ha detto presentando le opinioni della Financial Policy Committee che presiede.

In questo quadro, il consiglio del governatore alle banche britanniche è molto chiaro: devono prepararsi al più presto all'eventualità di un crollo dell'eurozona e già nei prossimi mesi devono aumentare le riserve di capitale per rafforzare i baluardi contro l'indebolimento dell'economia e gli effetti della crisi. 

Le banche devono anche rassegnarsi a tagliare dividendi e bonus per potenziare le riserve e devono prendere in considerazione l'ipotesi di nuove emissioni azionarie. Il nuovo regime di austerità e tagli non deve però impedire alle banche di erogare crediti alle imprese, ha avvertito King, perché è essenziale che diano il loro contributo al rilancio dell'economia reale.


Vi raccomando sia la lettura del rapporto che vi riproduco qui sotto, grazie a scribd.com, sia il commento di Lisa Pollack sul blog del Financial Times ft.com/alphaville.

Bank of England Financial Stability Report

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