L'Economist si interroga sul futuro della economia mondiale, e come molti altri
non trova troppe ragioni per essere ottimisti. Le borse tirano un po' il fiato, specialmente dopo
i pessimi dati sull'occupazione USA che sembrano dare ragione a chi come John Mauldin da tempo sostiene che i mercati si sono presi una vacanza dalla realtà: questa settimana nella sua newsletter scomoda la teoria dei sistemi complessi per prospettare scenari semi-apocalittici, ma onestamente devo dire che il grafico del debito USA qualche preoccupazione la risveglierebbe in chiunque:
Krugman però insiste che la disoccupazione e non i deficit sono un problema e
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